AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

Archive for giugno 2010

RIFIUTI A CASERTA, LE MULTE CORRONO LA BONIFICA FRENA

Posted by ambienti su giugno 10, 2010

  
La delibera comunale per l’aumento delle sanzioni per violazioni nel campo dei rifiuti ^

La delibera comunale per l’avvio della caratterizzazzione a Lo Uttaro ^

A Caserta la letargica amministrazione del sindaco Nicodemo Petteruti, che ormai dedica la maggior parte delle proprie residue energie a interni espedienti di sopravvivenza, privi di ogni utilità per la soluzione dei problemi reali dei cittadini, fa la voce grossa sui rifiuti e con una delibera di ieri stabilisce che passa da 50 a 200 euro la multa minima per le violazioni alle norme di ordinanze e regolamenti in materia di rifiuti. Appaiono in particolare sotto tiro le trasgressioni per la raccolta differenziata.
Con altra delibera – sempre di ieri – l’amministrazione stabilisce l’avvio della caratterizzazione della bonifica in area Lo Uttaro. Sarebbe una cosa buona, finalmente, se tra premesse ed enunciazioni della delibera su Lo Uttaro non si capisse che i ritardi e gli attriti istituzionali per arrivare al disinnesco della “bomba ecologica” sono stati innumerevoli, che in pratica siamo ancora a zero, che ancora l’avvio riguarda solo una parte propedeutica alle necessarie operazioni di messa in sicurezza e di bonifica mediante svuotamento dei siti che contengono rifiuti e veleni. E che per il seguito non si sa bene quando e per quali vie arriveranno i promessi finanziamenti. Per la sua parte il governo se n’è lavate le mani con una nota del Dipartimento Protezione Civile inviata nello scorso aprile. Già cominciano a non tornare i conti con quanto previsto nel Protocollo d’Intesa sottoscritto nel marzo scorso da Regione Campania e Comune di Caserta ^ . Ma di questo discuteremo a parte più dettagliatamente.
Per ora occupiamoci delle multe salate nel campo dei rifiuti. Le più economiche e “conciliative” passano a 200 euro. Il motivo del provvedimento che accresce gli importi starebbe nel fatto che “nonostante le contravvenzioni elevate dal personale addetto al controllo, non si è registrata una riduzione delle violazioni, causa il minimo effetto dissuasivo dell’importo della sanzione amministrativa, oggi minima”. Così è scritto nella delibera. Dunque, secondo l’amministrazione, se qualcuno si comportava da fetente di fronte alla minaccia di dover pagare 50 euro, ora desisterà se il rischio sarà di dover pagare almeno 200 euro.
Si tratta evidentemente di un ragionamento sballato. Come sanno bene molti cittadini – e tra loro gli amministratori di condomìni – che hanno cercato di seguire con scrupolo i regolamenti per la differenziata e hanno dovuto subire sanzioni. Gli aumenti per le multe ora affrontano con metodo da rappresaglia un diffuso disagio della popolazione, probabilmente con la speranza di vantaggi per le casse comunali stremate dalla pessima amministrazione di Petteruti.

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LO UTTARO, UNA BONIFICA AL BUIO

Posted by ambienti su giugno 9, 2010

Stamattina riunione della giunta del Comune di Caserta guidata dal sindaco Nicodemo Petteruti per esame e voto del cronoprogramma sulla bonifica dell’area Lo Uttaro. Si dovrebbe partire con la rimozione dell’immondo stoccaggio detto “il panettone”. Di notte, ufficialmente per evitare troppe complicazioni con la viabilità. Però l’effettiva data di avvio dei lavori è ancora un mistero, “pare” per “problemi di ricezione dei siti individuati per lo smaltimento”. Lo racconta un articolo apparso oggi sul Mattino. Sull’effettiva disponibilità delle risorse finanziarie – questione preoccupante dopo varie voci sui tagli alla spesa globale regionale per le bonifiche – l’articolo e la sua fonte – probabilmente la giunta comunale – non dicono niente. È azzardato pensare che per la bonifica de Lo Uttaro, viste le crescenti difficoltà per i siti regionali di smaltimento, in pratica siamo ancora a zero?

l’articolo del Mattino
RIFIUTI, IN GIUNTA LO SVUOTAMENTO DEL «PANETTONE»
L’esecutivo vota il piano per azzerare il maxicumulo.
Poi la bonifica di tutto il sito ^

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A NAPOLI L’ASSEMBLEA SUI RIFIUTI

Posted by ambienti su giugno 8, 2010

A Napoli sabato 12 Giugno, a partire dalle ore 9.30 di mattina, associazioni e comitati del Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania (Co.Re.ri.),  si riuniranno in assemblea plenaria pubblica presso la Sala Maria Cristina della Basilica di Santa Chiara

Era il 14 maggio 2008 quando un nutrito numero di comitati ed associazioni campane si riuniva per costituire la prima esperienza regionale di Coordinamento sul tema rifiuti: per la prima volta, infatti, gruppi autonomi, che avevano condotto battaglie locali in difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini si costituivano in una entità organicamente strutturata, che, superando il concetto semplicistico di rete, fosse finalizzata ad unire le forze e a mettere a fattor comune esperienze e conoscenze.
Nasceva in quell’occasione il CO.RE.ri., una realtà che oggi accomuna oltre 70 gruppi sparsi sull’intero territorio regionale.
Il Coordinamento ha condotto fin dalla sua nascita numerose attività di informazione e di supporto a giornalisti italiani e stranieri; ha costituito un comitato scientifico e giuridico; si è attivato per svariate azioni legali; ha realizzato manifestazioni ed iniziative pubbliche; ha infine prodotto documenti e formulato proposte concrete per la risoluzione definitiva dell’emergenza rifiuti in Campania.
A due anni dalla costituzione del Coordinamento si promuove una assemblea pubblica plenaria per un bilancio delle attività svolte ed un rilancio dell’azione sul territorio

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA Leggi il seguito di questo post »

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MEDICI PREOCCUPATI PER L’AMBIENTE

Posted by ambienti su giugno 8, 2010

Convegno a Caserta il 15 giugno su
LA SALUTE AL CENTRO DELLE ATTENZIONI DELLE COMUNITA LOCALI SULLE GESTIONI AMBIENTALI
A cura dell’Associazione dei Medici per l’Ambiente ISDE Caserta e dall’Ordine dei Medici della Provincia di Caserta, nella Sala Conferenze Ordine dei Medici in via Bramante dalle 16.30. In programma anche 
una tavola rotonda a cui sono stati invitati a partecipare rappresentanti di amministrazioni e di istituzioni locali, di associazioni e di comitati di cittadini.

PROGRAMMA COMPLETO Leggi il seguito di questo post »

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FINESTRA SU LO UTTARO 8/06/2010

Posted by ambienti su giugno 8, 2010

Le foto dell’inquinatissima area Lo Uttaro a Caserta sembrano ormai sempre le stesse. Queste sono state scattate stamattina. Significa che dell’annunciata bonifica della discarica e di tutta la zona finora non c’è traccia se non nei proclami di amministratori e politici vari. Secondo il solito principio che le cose necessarie per i cittadini basta annunciarle perché sembrino fatte. Almeno ai più superficiali, a quelli che non vanno a controllare di persona o che non si affacciano alla nostra “finestra”.
Dai primi proclami sono passati sei mesi, che per lo Uttaro sono solo serviti a far crescere i dubbi. Quando verrà avviata la bonifica? Ci sono ancora i soldi stanziati? Per quanto altro tempo dovremo ancora sopportare di vivere pericolosamente in questo luna park di veleni, abusi e orrori creato tra Caserta e i comuni confinanti?

cliccare su ciascuna foto per vederla più grande

               

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COMER: PER LO UTTARO GARANTIRE LA BONIFICA

Posted by ambienti su giugno 7, 2010

Il Comer, Comitato Emergenza Rifiuti di Caserta, ha chiesto ufficialmente a Regione e Comune che i tecnici del Comitato dei garanti della discarica Lo Uttaro, nominati a suo tempo a tutela dei diritti dei cittadini, su sollecitazione delle associazioni casertane per l’ambiente, possano assistere alle previste operazioni di messa in sicurezza e di bonifica della discarica. La richiesta è in una lettera inviata all’assessore all’Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano e al sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti.

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SAN NICOLA, INSALATA DA MORIRE

Posted by ambienti su giugno 7, 2010

San Nicola la Strada, cittadina al confine sud di Caserta, si scopre ufficialmente allineata alla nuova gastronomia dei veleni campani. Nella tradizione l’insalata si condisce con olio, sale e, se piace, qualche goccia d’aceto. In varie località della Campania, e ora anche a San Nicola, la ricetta è stata arricchita nel tempo con  l’aggiunta di buone dosi di sostanze tossiche. Grazie alle industrie, quelle del Nord comprese, alla camorra e alle discariche “commissariali” come Lo Uttaro, una delle predilette da Guido Bertolaso. Saremmo alla frutta, ma qui anche quella può essere avvelenata.

il comunicato del Comune di San Nicola la Strada ^

l’articolo apparso sul Mattino
San Nicola La Strada
Acqua dei pozzi, vietati tutti gli usi
Il sindaco dopo gli esami Arpac: troppi veleni, non è idonea neanche per irrigare i campi ^

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ANCHE A CASERTA PIÙ TARSU PER TUTTI

Posted by ambienti su giugno 7, 2010

Squilli di tromba alla Provincia di Caserta. La giunta del presidente Zinzi è al lavoro a corso Trieste e sono state ufficialmente distribuite le deleghe, tra cui quella di assessore ad Ambiente, ecologia e gestione rifiuti assegnata, come previsto, all’Arenisauro ^ . Primo dibattito dedicato al nuovo prospetto degli aumenti Tarsu approntato da Zinzi per i comuni. Lo sapevamo che le casse pubbliche languono per i soldi sprecati, o peggio, durante i lunghi anni della cosiddetta “emergenza rifiuti”. La struttura commissariale è costata oltre due miliardi di euro, oltre il 20% solo per stipendi e sedi. E la Commissione Parlamentare per il ciclo dei rifiuti della scorsa legislatura ha calcolato che nel complesso per l’emergenza sono stati spesi mediamente fino a 780 milioni per anno, per 15 anni. Gli aumenti li avevamo previsti, benché la questione fosse stata ufficialmente elusa durante una campagna elettorale in cui il governo dichiarava l’emergenza “risolta”. E adesso Zinzi impone gli aumenti persino a una città che come Caserta già pagava la Tarsu più alta d’Italia ^ . Senza neanche sentire il bisogno di dare una spiegazione ai cittadini, senza dirci come intende rimediare ai disastri che la già salatissima gestione dei rifiuti ha provocato all’ambiente dell’intera provincia, senza neanche provare a contestare al governo e all’eroico Bertolaso che buona parte del buco finanziario per i rifiuti deriva dal progetto delirante e forse fraudolento (come stanno cercando di accertare i magistrati con il processo Impregilo & C  ^ ) di cui per oltre 15 anni si è reso complice il Commissariato governativo, con ciò partecipando massicciamente alla trasformazione della Campania felix, tra distese di ecoballe e velenosissime discariche oltre ogni norma, in uno dei territori più inquinati della Terra. Chi sentiva il bisogno di un simile esattore alla Provincia di Caserta?
Ed è difficile lasciarsi commuovere dagli attacchi del PD contro il provvedimento. Nel corso dell’emergenza il centrosinistra non ha brillato certo per rispetto dei cittadini. Come Bertolaso ha tante volte strillato, lui ha agito per governi di segno diverso. Gli sprechi e i disastri della gestione commissariale sono stati bipartisan, le fregature per i cittadini pure.

Attraverso il link che segue, il dibattito sulla Tarsu alla Provincia di Caserta come riferito ieri dal Mattino:

La Politica Rifiuti e deleghe, la minoranza attacca
Aumenti Tarsu, dal PD affondo su corso Trieste ^

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SAN TAMMARO HORROR FLASH

Posted by ambienti su giugno 5, 2010

Discarica di San Tammaro, provincia di Caserta. Ecco il disastro di uno dei nove siti aperti durante l’emergenza rifiuti in Campania da Guido Bertolaso. La discarica versi in condizioni pietose. Norme della sicurazza pari a zero, percolato che finisce nel terreno, balle di rifiuti scoperte e sistema antincendio inesistente. Come si può notare è anche possibile accedervi senza nessun controllo.

Vodpod videos no longer available.

more about “La Campania nella morsa dei rifiuti t…“, posted with vodpod

 

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CASERTA CINERATOR SHOW 1

Posted by ambienti su giugno 4, 2010


Tutto quello che non avreste voluto sapere sugli inceneritori di rifiuti
e che quasi nessuno degli attuali politici italiani oserà mai dirvi

 

 

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ARENYSAURUS CINERATOR

Posted by ambienti su giugno 4, 2010

Creatura preistorica detta comunemente Arenisauro delle ceneri o anche, in talune località, professor Umberto Arena. Vive di preferenza in simbiosi con gli inceneritori di rifiuti, dei quali tende naturalmente a favorire l’installazione e le attività, molto lucrose per i privati se finanziate con forzosi prelievi di denaro dalle tasche dei cittadini. Nei paesi più civilizzati, dove si tiene conto della pericolosità degli inceneritori per la salute umana ^ e, in assenza di sovvenzioni pubbliche, della presumibile antieconomicità del fabbricare nuovi impianti per l’incenerimento di rifiuti ^, l’Arenysaurus Cinerator trova ormai in genere condizioni ambientali avverse. Ma in alcune zone arretrate, afflitte da problemi drammatici per lo smaltimento dei rifiuti, e variamente inquinate, l’Arenysaurus Cinerator può arrivare a ottenere incarichi amministrativi rilevanti come, per esempio a Caserta, quello di assessore provinciale all’Ambiente.

qui un breve curriculum dell’Arenysaurus Cinerator ^

qui l’Arenisauro nominato assessore della Provincia di Caserta ^

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AFFARI CRIMINALI

Posted by ambienti su giugno 4, 2010

ECOMAFIA 2010
PRESENTATO OGGI A ROMA IL DOSSIER ANNUALE DI LEGAMBIENTE
LA CAMPANIA SI CONFERMA AL PRIMO POSTO PER L’ILLEGALITÀ AMBIENTALE
LE ECOMAFIE DEVASTANO LA NOSTRA SALUTE E LA NOSTRA ECONOMIA

Il dossier Ecomafia 2010 presentato oggi a Roma è stato pubblicato dalle Edizioni Ambiente con un’introduzione del procuratore antimafia Pietro Grasso e una prefazione di Roberto Saviano. Contiene tutte le storie e i numeri della criminalità ambientale e si troverà nelle librerie dal 9 giugno. Nella prefazione Saviano ha scritto: “Quando metterete lo sguardo su questo dossier, nonostante tutto il chiasso che vi circonda, sentirete soprattutto silenzio. E tutto quello che leggerete vi arriverà direttamente allo stomaco. Si dirà che queste pagine danno una immagine terribile del Paese, in realtà danno le dimensioni esatte dell’emergenza, centimetro per centimetro, indignazione dopo indignazione”.
Nonostante la crisi economica, nel 2009 il fatturato delle ecomafie ha raggiunto livelli record, superando i 20,5 miliardi di euro. Sono cresciuti anche i reati contro l’ambiente: 28.586, quasi 80 al giorno, più di 3 ogni ora. È definitivamente mutata la geografia della criminalità ambientale che, oltre a essersi insediata stabilmente nelle regioni del Nord, il cuore produttivo dell’Italia, ha assunto un carattere globale e ha esteso i suoi tentacoli all’Africa e al Sud Est asiatico. Oltre alle ormai consuete attività criminali (rifiuti, cemento, racket degli animali, truffe alimentari, beni culturali, agromafia), Ecomafia 2010 racconta anche la grande truffa del calcestruzzo depotenziato, con cui sono stati costruiti ospedali, scuole, viadotti, gallerie e case, con enormi rischi per l’incolumità delle persone. L’edizione di quest’anno si concentra anche sulle attività illegali nei settori dei Raee, dell’eolico, dei mercati ortofrutticoli e dei centri commerciali. Un intero capitolo è poi riservato alla mafia dei colletti bianchi, professionisti insospettabili che con la loro opera rendono possibili le attività criminali. Ecomafia 2010 ci mostra l’altra faccia dell’Italia, quella peggiore e che si fa di tutto per tenere nascosta, quella che, senza uno scatto di orgoglio, rischia di rimanere l’unica faccia possibile. Il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ha ammonito: “Il business dell’ecomafia minaccia gravemente il futuro del Paese sottraendo risorse preziose all’economia legale e condannandolo all’arretratezza”.
La Campania guida ancora la classifica della criminalità ambientale. Per il 2009 nella regione sono stati accertati 810 reati contro l’ambiente (15,5% del totale nazionale) e 4.874 infrazioni per il ciclo dei rifiuti (il 17% sul totale nazionale).

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IN MANO A CHI SIAMO

Posted by ambienti su giugno 3, 2010

da Il fatto quotidiano ^ del 3 giugno 2010

 

P.S. di AMBIENTI
DALLA CAMPANIA UN DUBBIO SU GUIDO BERTOLASO

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I POTERI CHE CI AVVELENANO

Posted by ambienti su giugno 1, 2010

EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA E FALDE ACQUIFERE INQUINATE
IL DISASTRO PREVEDIBILE DELLE DISCARICHE NELLE CAVE A FOSSA

di Franco Ortolani
Ordinario di Geologia, Università di Napoli Federico II

Da alcuni anni ci siamo dati da fare per avvisare amministratori e cittadini che le cave a fossa della Campania (come quelle che si trovano tra i Campi Flegrei, Giugliano, Villaricca, Chiaiano, la zona vesuviana, il nolano e il casertano come Lo Uttaro) non possono essere trasformate in discariche: sotto ci sono le falde idriche! Abbiamo più volte segnalato, come ad esempio il 26 luglio 2007 nell’audizione avuta presso la Commissione Bicamerale d’indagine sul ciclo dei rifiuti, che la quasi totalità delle cave della Campania sono ubicate in ammassi rocciosi permeabili (calcare, tufo, ghiaia) che nel sottosuolo ospitano le falde idriche che alimentano vari usi (potabile, industriale, agricolo). Anche applicando alla perfezione gli interventi prescritti dalla vigente legge non è possibile garantire l’impermeabilizzazione alla base dei rifiuti per un periodo superiore a 20 anni: dopo è garantito l’inquinamento delle falde che transitano al di sotto della Pianura Campana, valutabili in circa 600 milioni di mc l’anno, equivalenti al volume idrico contenuto in circa 6 grandi bacini artificiali.
Da alcuni giorni vari mass media hanno reso noto che le falde in parte della zona a nord di Napoli sono inquinate e si temono ripercussioni per le attività economiche connesse all’uso agricolo del suolo. Il contorno? Cittadini distratti e ambientalmente ignoranti, mass media non interessati a diffondere le verità che contrastino gli interessi delle lobbies parassitarie, amministratori in gran parte senza radici, saccheggiatori “barbari e cafoni” che usano la Campania come spietati neocolonizzatori per scaricare rifiuti illegalmente o legalmente rispetto alle leggi fatte dall’Uomo ma sicuramente illegalmente in relazione alle leggi della natura. Volontà e conseguente capacità di controllo del territorio da parte delle istituzioni preposte: quasi zero. Ieri e oggi, e domani pure? Sembra che per i mass media “che contano e fanno opinione” sia più redditizio annunciare gli inquinamenti ambientali dopo che sono avvenuti. Fare opinione con continuità circa la difesa ambientale e la tutela delle risorse primarie è più rischioso? Sembra proprio di si. Si tratterebbe di mettersi contro i “poteri assoluti”. Ad esempio, in relazione all’operazione deviata “plurigovernativa” chiamata emergenza rifiuti in Campania si sarebbe dovuto approfondire le varie problematiche ambientali sollevate motivatamente dai cittadini e dagli “esperti indipendenti” (come li chiama la UE) che evidenziavano i ripetuti reati ambientali commessi nel realizzare discariche blindate e militarizzate in siti non idonei ambientalmente e per di più commettendo reati testimoniati da prove fotografiche. Evidentemente per molti amministratori senza radici è stato molto più facile e probabilmente fruttuoso fare quadrato con i mass media “che contano” per non fare capire l’inganno perpetrato ai danni dei cittadini campani sistematicamente dipinti come sporchi, cattivi e manovrati dalla malavita organizzata.
Ora che vari mass media hanno reso noto che le falde in parte della zona a nord di Napoli sono inquinate e si temono ripercussioni per le attività economiche connesse all’uso agricolo del suolo, si deve ricordare che l’esempio più drammatico di attentato alla salute dei cittadini, oltre a quelli commessi dalla malavita organizzata e non contrastata, è certamente rappresentato dalle discariche realizzate dai commissari di Governo, che agivano in nome del Governo Italiano, in cave a fossa (profonde decine di metri rispetto alla superficie del suolo) ubicate tra le province di Caserta e Napoli (Lo Uttaro, Villaricca, Giugliano ecc.).
La discarica di Chiaiano, ancora attiva in una cava a fossa profonda circa 70 m ubicata nel Parco Naturale Regionale, rappresenta il tragico risultato derivante dalla sinergia tra un potere assoluto “barbaro” (che si è avvalso di “mercenari” progettisti che disinvoltamente hanno dichiarato il falso e di imprese che, protette dai “poteri assoluti” e dall’inconsapevole Esercito Italiano, hanno realizzato l’impianto commettendo reati ambientali mai perseguiti) e rappresentanti delle istituzioni locali che hanno tradito lo statuto della Regione Campania che prevede “…la valorizzazione dell’ambiente, del territorio, delle risorse naturali e del patrimonio rurale; la tutela degli ecosistemi e della biodiversità..”. La discarica è ubicata nella zona di ricarica delle falde idriche che defluiscono nel sottosuolo disperdendo acqua e inquinanti a 360 gradi per vari chilometri; falde alle quali attingono decine di pozzi irrigui. Mass media e personaggi dequalificati moralmente e professionalmente hanno nascosto la pericolosità ambientale della discarica (simile per problematiche ambientali a quella della ex Cava Sari di Terzigno ancora in esercizio).
I previsti danni ambientali conseguenti alle barbare attività di discarica effettuate nelle ultime decine di anni da tutti i “poteri assoluti”, purtroppo, cominciano ad evidenziarsi. E non finirà qui, purtroppo! E chi pagherà? Chi sarà punito per la progressiva distruzione dei beni comuni primari (acqua, suolo, aria) che intaccheranno la salute dei cittadini di oggi e di domani?
Tra i cittadini sta dilagando sempre di più una nuova sindrome provocata dal dannoso governo di “personaggi alieni”: la “Sindrome di BISB” (Basta con gli Incapaci, le Sanguisughe e i Bugiardi).
Le pubbliche istituzioni devono riappropriarsi del controllo del territorio. Se gli amministratori attuali hanno radici sane nel territorio devono governare “come cittadini della Campania” osservando lo Statuto Regionale, le leggi nazionali ed europee in modo da contrastare una possibile prossima crisi ambientale, sanitaria e socio-economica “seminata” dai “barbari poteri assoluti” il cui dominio può solo causare un “degrado assoluto”.

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DILETTANTE ALLO SBARAGLIO

Posted by ambienti su giugno 1, 2010

Bertolaso dice che vuole sgombrare il campo dagli equivoci sulla situazione dei rifiuti in Campania. Quali potranno essere gli equivoci? Essenzialmente quelli  provocati dal suo lungo e fallimentare operato come commissario straordinario e dalle sue dichiarazioni congiunte con Berlusconi, alla vigilia delle elezioni, sulla “liberazione” dall’emergenza. In realtà le cose vanno male e potrebbero da un momento all’altro andare peggio. Come abbiamo scritto spesso, qui non  ci sono state in realtà nuove soluzioni strutturali per lo smaltimento dei rifiuti, ma solo un pasticciato riavvio di lucrosi affari intorno alle discariche e all’incenerimento. La differenziata è rimasta una finzione propagandistica, per adeguare illusionisticamente le chiacchiere alle drammatiche e incontestabili esigenze di tutela del territorio regionale. Visto che è rimasta campata in aria la filiera del riciclo necessaria per trarre decisivi vantaggi dalla differenziazione. Eppure il tempo ci sarebbe stato.
Intanto il celebratissimo inceneritore di Acerra, oltre ad avvelenare l’aria, fa cilecca un giorno si e uno no. È stato di nuovo necessario  bloccare la seconda linea e i rifiuti verranno probabilmete dirottati verso Sant’Arcangelo Trimonte nel beneventano. Anche se niente è sicuro sotto il regno di Berlusconi e Bertolaso e da un momento all’altro potrebbero spuntare nuove destinazioni. Mentre Bertolaso,  ormai squalificato e sbugiardato su vari fronti, vuole fare la guerra alla UE e alla capodelegazione della missione per i rifiuti in Campania Judith Merkeis. Ora che il suo compito alla Protezione civile si sta infelicemente concludendo, Bertolaso forse aspira a diventare ministro della guerra, essendo per il momento accantonata, a causa della crisi e dei tagli in finanziaria, l’ipotesi di creare apposta per lui un Ministero delle Clientele e dei Massaggi.

Guido Bertolaso a Napoli avverte: “L’emergenza rifiuti non è risolta”

Incubo rifiuti, allarme del capo della Protezione civile
«Servono più discariche e nuovi termovalorizzatori»

leggi tutto l’articolo sul Il Mattino on line ^

Bertolaso rilancia: “Apriamo Terzigno”

Polemica con l’eurodeputata Merkeis: non conosce la realtà. Ma il sindaco del Comune napoletano replica a muso duro: la faccia a casa sua la seconda discarica. Un braccio di ferro destinato a non terminare qui

leggi tutto l’articolo su la Repubblica Napoli on line ^

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