EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA E FALDE ACQUIFERE INQUINATE
IL DISASTRO PREVEDIBILE DELLE DISCARICHE NELLE CAVE A FOSSA
di Franco Ortolani
Ordinario di Geologia, Università di Napoli Federico II
Da alcuni anni ci siamo dati da fare per avvisare amministratori e cittadini che le cave a fossa della Campania (come quelle che si trovano tra i Campi Flegrei, Giugliano, Villaricca, Chiaiano, la zona vesuviana, il nolano e il casertano come Lo Uttaro) non possono essere trasformate in discariche: sotto ci sono le falde idriche! Abbiamo più volte segnalato, come ad esempio il 26 luglio 2007 nell’audizione avuta presso la Commissione Bicamerale d’indagine sul ciclo dei rifiuti, che la quasi totalità delle cave della Campania sono ubicate in ammassi rocciosi permeabili (calcare, tufo, ghiaia) che nel sottosuolo ospitano le falde idriche che alimentano vari usi (potabile, industriale, agricolo). Anche applicando alla perfezione gli interventi prescritti dalla vigente legge non è possibile garantire l’impermeabilizzazione alla base dei rifiuti per un periodo superiore a 20 anni: dopo è garantito l’inquinamento delle falde che transitano al di sotto della Pianura Campana, valutabili in circa 600 milioni di mc l’anno, equivalenti al volume idrico contenuto in circa 6 grandi bacini artificiali.
Da alcuni giorni vari mass media hanno reso noto che le falde in parte della zona a nord di Napoli sono inquinate e si temono ripercussioni per le attività economiche connesse all’uso agricolo del suolo. Il contorno? Cittadini distratti e ambientalmente ignoranti, mass media non interessati a diffondere le verità che contrastino gli interessi delle lobbies parassitarie, amministratori in gran parte senza radici, saccheggiatori “barbari e cafoni” che usano la Campania come spietati neocolonizzatori per scaricare rifiuti illegalmente o legalmente rispetto alle leggi fatte dall’Uomo ma sicuramente illegalmente in relazione alle leggi della natura. Volontà e conseguente capacità di controllo del territorio da parte delle istituzioni preposte: quasi zero. Ieri e oggi, e domani pure? Sembra che per i mass media “che contano e fanno opinione” sia più redditizio annunciare gli inquinamenti ambientali dopo che sono avvenuti. Fare opinione con continuità circa la difesa ambientale e la tutela delle risorse primarie è più rischioso? Sembra proprio di si. Si tratterebbe di mettersi contro i “poteri assoluti”. Ad esempio, in relazione all’operazione deviata “plurigovernativa” chiamata emergenza rifiuti in Campania si sarebbe dovuto approfondire le varie problematiche ambientali sollevate motivatamente dai cittadini e dagli “esperti indipendenti” (come li chiama la UE) che evidenziavano i ripetuti reati ambientali commessi nel realizzare discariche blindate e militarizzate in siti non idonei ambientalmente e per di più commettendo reati testimoniati da prove fotografiche. Evidentemente per molti amministratori senza radici è stato molto più facile e probabilmente fruttuoso fare quadrato con i mass media “che contano” per non fare capire l’inganno perpetrato ai danni dei cittadini campani sistematicamente dipinti come sporchi, cattivi e manovrati dalla malavita organizzata.
Ora che vari mass media hanno reso noto che le falde in parte della zona a nord di Napoli sono inquinate e si temono ripercussioni per le attività economiche connesse all’uso agricolo del suolo, si deve ricordare che l’esempio più drammatico di attentato alla salute dei cittadini, oltre a quelli commessi dalla malavita organizzata e non contrastata, è certamente rappresentato dalle discariche realizzate dai commissari di Governo, che agivano in nome del Governo Italiano, in cave a fossa (profonde decine di metri rispetto alla superficie del suolo) ubicate tra le province di Caserta e Napoli (Lo Uttaro, Villaricca, Giugliano ecc.).
La discarica di Chiaiano, ancora attiva in una cava a fossa profonda circa 70 m ubicata nel Parco Naturale Regionale, rappresenta il tragico risultato derivante dalla sinergia tra un potere assoluto “barbaro” (che si è avvalso di “mercenari” progettisti che disinvoltamente hanno dichiarato il falso e di imprese che, protette dai “poteri assoluti” e dall’inconsapevole Esercito Italiano, hanno realizzato l’impianto commettendo reati ambientali mai perseguiti) e rappresentanti delle istituzioni locali che hanno tradito lo statuto della Regione Campania che prevede “…la valorizzazione dell’ambiente, del territorio, delle risorse naturali e del patrimonio rurale; la tutela degli ecosistemi e della biodiversità..”. La discarica è ubicata nella zona di ricarica delle falde idriche che defluiscono nel sottosuolo disperdendo acqua e inquinanti a 360 gradi per vari chilometri; falde alle quali attingono decine di pozzi irrigui. Mass media e personaggi dequalificati moralmente e professionalmente hanno nascosto la pericolosità ambientale della discarica (simile per problematiche ambientali a quella della ex Cava Sari di Terzigno ancora in esercizio).
I previsti danni ambientali conseguenti alle barbare attività di discarica effettuate nelle ultime decine di anni da tutti i “poteri assoluti”, purtroppo, cominciano ad evidenziarsi. E non finirà qui, purtroppo! E chi pagherà? Chi sarà punito per la progressiva distruzione dei beni comuni primari (acqua, suolo, aria) che intaccheranno la salute dei cittadini di oggi e di domani?
Tra i cittadini sta dilagando sempre di più una nuova sindrome provocata dal dannoso governo di “personaggi alieni”: la “Sindrome di BISB” (Basta con gli Incapaci, le Sanguisughe e i Bugiardi).
Le pubbliche istituzioni devono riappropriarsi del controllo del territorio. Se gli amministratori attuali hanno radici sane nel territorio devono governare “come cittadini della Campania” osservando lo Statuto Regionale, le leggi nazionali ed europee in modo da contrastare una possibile prossima crisi ambientale, sanitaria e socio-economica “seminata” dai “barbari poteri assoluti” il cui dominio può solo causare un “degrado assoluto”.