Archive for the ‘Arraffapopoli’ Category
Posted by ambienti su settembre 27, 2011
Altri seri problemi per l’Italia a causa dei rifiuti di Napoli e della Campania. E intanto a Napoli i cumuli crescono e in zone centrali della città sono ripresi i roghi.
La Commissione dell’Unione Europea ha preparato una lettera di messa in mora all’Italia per l’emergenza. L’invio verrà deciso giovedì prossimo e, se la lettera partirà, l’Italia avrà due mesi di tempo per reagire. Poi dovrà decidere la Corte di giustizia sulle possibili sanzioni.
Restano ovviamente bloccati dalla Commissione Europea i fondi Ue per la Campania, per 145,5 milioni di euro. Sarebbero stati versati se e quando il piano di gestione dei rifiuti in Campania si fosse dimostrato “effettivamente conforme alle norme Ue».
L’Europa non è per niente convinta dei rimedi contro l’emergenza rifiuti messi in atto dalle autorità italiane dei vari livelli responsabili. Che spesso sembrano ancora ignorare, o tentare di aggirare, i chiari avvertimenti del commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik, il quale in passato ha dichiarato: «L’Italia in Europa è il Paese con il maggior numero di procedure di infrazione alle normative ambientali, ben 44, in tutti i segmenti della legislazione ambientale. L’emergenza rifiuti in Campania si può risolvere in primo luogo separando i rifiuti per consentirne il riciclo». E in Campania chi dovrebbe guidare l’uscita dall’emergenza sta ancora a strepitare su discariche e inceneritori. Per non parlare di perversi siti di stoccaggio “autorizzati” in aree già criminosamente devastate dall’inquinamento da rifiuti ^.
PARTITA LA LETTERA
aggiornamento 29 settembre 2011
La lettera UE di messa in mora all’Italia per i rifiuti in Campania è partita giovedì 29 settembre. In caso di inadempienza dell’Italia ci saranno il ricorso alla Corte di giustizia Ue e sanzioni pecuniarie.
Nella lettera della Commissione UE si legge: “La Commissione preme sull’Italia affinché trovi soluzioni efficaci a breve e lungo termine per la gestione dei rifiuti in Campania, regione che su questo fronte è stata al centro di ripetute crisi che destano non poche preoccupazioni in quanto ormai da vari anni stanno mettendo in pericolo la salute umana e l’ambiente”. Viene poi ricordata ai governanti italiani “la necessità di conformarsi alla sentenza del 2010 della Corte Ue”.
Il commissario europeo all’ambiente, Janez Potocnik, ha diffuso attraverso il suo portavoce una nota che spiega: “E’ passato troppo tempo dal nostro primo avvertimento all’Italia sulla questione rifiuti, nulla e’ stato fatto, e ora abbiamo bisogno di vedere risultati a breve termine”.
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Posted by ambienti su Maggio 14, 2009

LINK AL VIDEO DI REPUBBLICA SU FERRANDELLE ^
C’è chi lo scopre adesso. Qui lo stiamo ripetendo da un pezzo che la brillante “soluzione” dell’emergenza rifiuti di B&B è una farsa che rischia di finire male. Che sta già finendo male se consideriamo ciò che quotidianamente mangiamo, beviamo e respiriamo in questa terra. Ma ormai al territorio casertano, alla “terra di lavoro” che una volta era vanto dell’agricoltura del Mezzogiorno, Bertolaso ci si è affezionato: ne farà ilpiù grande e puzzolente immondezzaio del pianeta. Senza regole, di nascosto, come un ladro del nostro ambiente e della nostra salute.
Legambiente denuncia: a Ferrandelle tonnellate di rifiuti campani ^
Dazebao l’informazione on line
Sorpresa delle sorprese: i rifiuti campani non sono stati bruciati nell’inceneritore di Acerra o portati chissà dove in qualche posto sperduto del pianeta …
I rifiuti di Napoli in un terreno a Ferrandelle ^
NotiziarioItaliano.IT
NAPOLI – Da qualche parte dovevano pure essere finiti: i rifiuti “spazzati via” dal capoluogo campano non potevano essere spariti nel nulla.
Legambiente: a Ferrandelle i rifiuti della Campania ^
éCostiera.it
Un milione di metri cubi di rifiuti, ammassati e tolti dalle strade. E finiti a Ferrandelle, in un’area confiscata alla camorra. Ecco dove sarebbe andata a …
Legambiente: a Ferrandelle discarica da un milione di metri cubi … ^
Il Mattino
ma come prima non si potevano fare altre discariche anzi quelle che c’erano venivano chiuse dalla magistratura e la munnezza rimaneva nelle strade, ora a …
Rifiuti, Legambiente: vogliamo entrare negli impianti campani ^
Adnkronos/IGN
Napoli, 13 mag. – (Adnkronos) – Un appello affinche’ vengano aperti gli impianti per la lavorazione dei rifiuti in Campania agli esperti e agli …
I rifiuti della Campania in una discarica a cielo aperto ^
RaiNews24
Circa un milione di metri cubi di rifuiti indifferenziati stoccati su un terreno confiscato a Francesco Schiavone, detto Sandokan, boss dei Casalesi.
Brucia discarica di pneumatici nube su Caserta, rischio diossina ^
L’Espresso
Sono finiti a Ferrandelle i rifiuti scomparsi dalle città della Campania. Una località che si trova tra i comuni di Casal di Principe, Santa Maria La Fossa …
La monnezza scomparsa della Campania? E’ finita nella discarica di Ferrandelle ^
La Repubblica Napoli.it
Una squadra di attivisti di Legambiente è riuscita a compiere un sopralluogo a Ferrandelle, una località che si trova tra i comuni di Casal di Principe …
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Posted by ambienti su aprile 28, 2009
Glielo avevamo detto che le centrali a biomasse fatte “per forza” potevano provocare danni … E ancora non sappiamo bene che cosa stanno e non stanno combinando nell’inceneritore di Acerra. Questa volta “arravogliandosi” da soli, senza alcuna responsabilità addossabile al “partito del no”. Peccato che lì i magistrati li abbiano diffidati dal mettere il naso. Quello per ora è territorio protetto del regime della monnezza. Fino a quando?
Centrale a biomasse
Finisce in manette Capobianco pretoriano di De Franciscis
L’ex assessore è stato arrestato assieme ad altre ventidue persone tra cui funzionari della regione e del Genio civile
CASERTA – La bufera è scoppiata alle prime luci dell’alba quando le macchine della guardia di Finanza hanno cominciato a solcare le strade del casertano e del napoletano. Arrestato e messo ai domiciliari Franco Capobianco, ex assessore della disciolta giunta de Franciscis, esponente del Pd (è stato sospeso dal partito) che è finito in manette assieme a Eugenio di Santo, un consulente dell’assessorato alle attività produttive che abita a Sant’Arpino e che anche lui è legato al Pd. L’inchiesta dei sostituti procuratori sammaritani (l’ordinanza è composta da 180 pagine) riguarda la costruzione di una centrale a biomasse a Pignataro. L’ordinanza parla di tangenti, pressioni e intimidazioni.
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Posted by ambienti su agosto 2, 2008
Nicodemo Petteruti, sindaco di Caserta, è andato con piglio deciso ad affrontare Berlusconi a Napoli nella riunione di venerdì 1 agosto con i sindaci e i presidenti delle Province della regione sul tema dei rifiuti. Alla fine il suo ufficio stampa ha diffuso il comunicato che si può leggere cliccando qui ^ . Petteruti ha invocato scelte per il “dopo Ferrandelle” e una data certa per l’inceneritore di Acerra, inoltre chiarimenti su chi dovrà pagare il conto per le passività economiche dei disciolti consorzi di bacino, bonifiche per Lo Uttaro e dintorni, precisazioni e rettifiche su “ristori e compensazioni”. Della discarica a Lo Uttaro (nella foto qui accanto la situazione a giugno , cliccare sulla foto per saperne di più) non ha detto che ha avvelenato e tormentato per mesi la sua città e alcuni comuni vicini, ma solo che la magistratura l’ha sequestrata perché “sospetta di essere contra legem”.
Il mediocre sfoggio di retorica del messaggio è molto simile a quello che Petteruti impiegò l’estate scorsa con il commissario-prefetto Pansa senza ottenere niente se non infine rimbrotti e sberleffi per la pessima gestione locale dei rifiuti ^. Le premesse perché il sindaco riceva risposte simili a quelle dell’altra volta ci sono tutte, visto che per la differenziata l’amministrazione è già fortemente inadempiente, senza plausibili giustificazioni, mentre il programma di avvio resta nebuloso e continua scivolare di mese in mese. Ora sembra che di differenziata porta a porta se ne parlerà non prima di ottobre.
Per giunta nel comunicato c’è una forte ambiguità, che per un sindaco, tenuto a far capire ai suoi concittadini come stanno le cose per un problema tanto serio, e ciò che ha in mente per affrontarlo, è una vera indecenza. La peggiore sensazione è che quando Petteruti dice che la sua città “si trova in questa fattispecie” per le compensazioni stia parlando de Lo Uttaro 2 (località Torrione, cava Mastroianni nella legge 123/2008 ^) e stia cercando di nuovo di vendersi l’aria e la salute dei casertani per rifornire le stremate casse comunali per le quali non sa trovare altri rimedi. Lo fece già una volta firmando il Protocollo per Lo Uttaro 1 e non gli è bastata l’esperienza di aver perso le capre del suo elettorato e i cavoli delle bonifiche e delle “quote di ristoro” che erano nei patti e non si sono mai viste. Ma Petteruti è imperturbabile: sembra che con fermezza, e appena con qualche colpo di sonno durane i consigli comunali, voglia continuare a trascinare Caserta verso altri disastri.
qui sul tema un intervento di Giovanna Maietta del Comitato Emergenza Rifiuti ^
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Posted by ambienti su luglio 24, 2008
– Perché ridi?
– Leggo il discorso del presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis …
– Che c’è da ridere? A me sembra un tortuoso esercizio di ipocrisia. Quelle chiacchiere sulla questione ambientale, sull’emergenza rifiuti, sulla necessità di ascoltare i cittadini per far recuperare loro la fiducia nelle istituzioni. Come se non sapessimo che lui è stato tra i fautori della discarica maledetta a Lo Uttaro e che ha lavorato parecchio per demolire la fiducia nelle istituzioni. A leggerlo tutto non ce l’ho fatta.
– Si , vabbe’, ma non rido per questo. La cattiva coscienza può fare brutti scherzi e gliene è scappata una … Senti che dice, ora, secondo lui, con il suo PD dovremmo recuperare non solo la fiducia nelle istituzioni e le incertezze ma anche i … porci con piglio deciso.
Sui temi dell’ambiente in Campania dobbiamo recuperare le incertezze e porci con piglio deciso sulla strada della soluzione delle tante vertenze aperte su emergenza rifiuti e mancato avvio delle bonifiche. Lungi dall’attardarci ancora sulle responsabilità del passato, è la Campania che deve riappropriarsi del ruolo di pianificazione degli interventi, che devono essere di natura strutturale. Sui rifiuti della Campania Berlusconi ha costruito tutta la sua campagna elettorale e adesso, con la favola dell’emergenza finita e con il favore delle sue imprese editoriali, continua a buttare fumo negli occhi. In realtà, la polvere è stata solo infilata sotto il tappeto.
dall’ intervento di Sandro de Franciscis su Il PD casa dei cattolici campani
clicca qui per andare al testo integrale ^
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Posted by ambienti su luglio 21, 2008
In tempi di travasi compiuti e annunciati di rifiuti di Napoli a Caserta, a pochi passi dalle case (Lo Uttaro 1 alla cava Mastropietro e Lo Uttaro 2 alla cava Mastroianni ^ ), è il caso di ricordare chi disse per primo …
«Caserta ha compreso che bisogna rassegnarsi ad essere un quartiere di Napoli»
Benito Mussolini, discorso alla Camera dei deputati del 26 maggio 1927
detto Discorso dell’Ascensione
citato da Marco De Angelis nel recente volume
«Una questione storiografica irrisolta: la soppressione di Terra di Lavoro nel 1927»
e da Carmine D’Angelo in una breve recensione al libro apparsa sul Mattino
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Posted by ambienti su luglio 18, 2008
Qualcuno deve averglielo detto al capo del governo che non era il caso di esagerare con l’annuncio della fine dell’emergenza rifiuti in Campania. Sarebbe stato troppo anche per gli italiani a cui mira principalmente la propaganda di Berlusconi ^ . E nel comunicato ufficiale dopo la riunione del Consiglio dei ministri oggi a Napoli ^ si parla di “superamento della fase acuta dell’emergenza rifiuti a Napoli e nei comuni campani interessati dal fenomeno”. Così chi ha i cumuli di monnezza davanti casa, o una discarica di prossima apertura pochi passi più in là, sarà sicuramente rassicurato dal fatto che non si tratta di “fase acuta”. Berlusconi di oggi in contraddizione con quello di ieri? Rullano le grancasse e vorreste sottilizzare sulle sfumature?
Per i rifiuti c’è dell’altro nel comunicato. Innanzitutto chiacchiere: “L’odierna riunione del Consiglio dei Ministri a Napoli – ha rilevato il presidente – vuole sottolineare il raggiungimento di questo primo traguardo e l’intenzione dell’Esecutivo di compiere ogni ulteriore sforzo per il definitivo rientro nella normalità, così da restituire al Paese un’immagine di efficienza e di capacità di intervento, tale da risollevarne il prestigio nel contesto internazionale. Un particolare apprezzamento è stato rivolto dal Consiglio al Sottosegretario Bertolaso, al generale Giannini ed a tutti coloro che si sono duramente impegnati in un’operazione tanto gravosa e delicata”.
Poi le bacchettate all’ignoranza dei campani, che di differenziata non hanno mai voluto saperne, e le promesse di adeguata educazione: “Sempre con riferimento al problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania, i Ministri Gelmini e Prestigiacomo hanno informato il Consiglio di aver siglato uno specifico accordo per sostenere e rafforzare i processi formativi e culturali finalizzati a stimolare il rispetto dell’ambiente e lo sviluppo della raccolta differenziata. In particolare, dal prossimo anno scolastico in Campania saranno impartite agli studenti tutte le informazioni utili per una corretta gestione dei rifiuti domestici”.
Certò sarà utile ogni iniziativa di promozione della differenziata. Ma non enfatizziamo per nascondere ancora la sostanza del problema: molta differenziata sarebbe un danno per i gestori degli inceneritori programmati in Campania, incasserebbero di meno con i contributi statali CIP6 (soldi nostri, pagati sulla bolletta dell’Enel). Evidentemente nessuno ha ancora spiegato al premier e alla fata Prestigiacomo – o loro, chissà perché, non hanno capito – che in Campania ci sono i comuni ricicloni. Dove si è bloccata o non è mai partita la differenziata sarebbe il caso di rieducare chi ha gestito l’affare rifiuti in modo malandrino – vedi quel che ne dice Paolo Rabitti in Ecoballe ^ – e gli amministratori locali di vari livelli.
La nota ufficiale informa anche che: “A margine del Consiglio dei Ministri, è stato siglato dal Ministro Prestigiacomo, dal Sottosegretario Bertolaso, dal Presidente Bassolino e dal Commissario delegato Menegozzo un Accordo per realizzare interventi di compensazione ambientale e bonifica per una serie di Comuni campani, sulla base di quanto stabilito nel recente decreto-legge sull’emergenza rifiuti”. Qui cercheremo di seguire gli sviluppi: il comunicato della Regione ^ dice che il dettaglio degli interventi si deciderà entro la fine di settembre. Però per Caserta – dove se si badasse alla reale situazione ambientale ci vorrebbero solo urgenti bonifiche – ci sembra di sentire già puzza di qualche altro “Protocollo” ^.
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Posted by ambienti su luglio 17, 2008
Ci crediate o no, domani in giornata l’emergenza rifiuti in Campania sarà finita. L’autorevole fonte della notizia è una nota ufficiale delle Presidenza del consiglio dei ministri che si trova a http://www.governo.it/GovernoInforma/Comunicati/index.asp e che qui trascriviamo fedelmente:
L’analisi di Mannheimer sul presunto calo di fiducia del governo Berlusconi non risulta.
I dati dell’istituto, che aveva previsto in modo corretto il risultato delle scorse elezioni politiche, Euromedia Research certificano che il gradimento del presidente Berlusconi è in aumento e ha superato il 62%, livello record, mentre quello del governo è oltre il 59%.
Per noi parlano i fatti: già domani, a soli 58 giorni dal Consiglio dei Ministri di Napoli, il Presidente Berlusconi dichiarerà chiusa l’emergenza rifiuti. Il resto è solo fantasia. (17 Luglio 2008)
Per chi si fosse perso qualche puntata precedente chiariamo che la nota fa riferimento a un’intervista rilasciata dall’esperto di sondaggi Renato Mannheimer a Radio 24 nel GR extralarge. Per Mannheimer la popolarità del governo Berlusconi è, secondo sondaggi a lui noti, in netto calo. Mannheimer ha detto: ”Secondo un’analisi realizzata ad un mese dall’insediamento del Governo Berlusconi, il giudizio sull’operato del Governo Berlusconi era molto positivo. Un livello che proprio negli ultimi giorni e’ andato diminuendo di dieci punti”. Il calo sarebbe dovuto “non tanto alle polemiche sulla giustizia quanto all’impressione che Berlusconi voglia agire piu’ per l’interesse proprio che per quello nazionale. E questo avrebbe portato a una forte irritazione non solo nell’elettorato di centrosinistra ma anche nel centrodestra, dove “una quota, il 20%, inizia ad essere critica nei confronti del cavaliere”.
Mannheimer ha anche detto che alle elezioni ”in entrambe le coalizioni chi ha vinto davvero sono state le forze piu’ radicali”, la Lega da una parte e l’Italia dei Valori dall’altra. E ha considerato: ”Dare una stima di quanto valga adesso Di Pietro non sarebbe corretto, perche’ cambia tutti i giorni e non siamo in campagna elettorale, ma si puo’ dire che Di Pietro cresce di giorno in giorno. Cioe’ e’ lui a raccogliere l’insoddisfazione e la protesta contro Berlusconi. Quindi dal punto di vista dei consensi, proprio in questi giorni che sono un po’ di crisi per il PD, possiamo notare un relativo successo di Di Pietro”. Agiungendo: “Lo stesso accade nel centrodestra dove la Lega va molto meglio del Popolo delle Liberta”.
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Posted by ambienti su luglio 17, 2008
Berlusconi dice che l’emergenza a Napoli è data per risolta. Bruxelles chiede fatti e non parole. Roma se la prende coi toni: “in contraddizione col clima di dialogo”
Rispettare o no le norme europee non è solo una fastidiosa formalità. Molte di quelle norme sono state definite per la tutela della salute pubblica e c’è chi ritiene che siano il minimo indispensabile. Fare sparire i rifiuti e avvelenare mezza Italia non sarebbe una grande impresa. Se la Campania è ridotta com’è ridotta dipende anche, se non principalmente, dal fatto che non sono mai state rispettate le norme del settore o sono state inventate d’autorità deroghe per aggirarle. Esattamente come, dal punto di vista logico, si sta facendo adesso. Speriamo che dal punto di vista pratico vada meglio. Però dovremmo tutti convincerci che senza il rispetto di norme e leggi si va alla barbarie. E le leggi non sono quello che un venditore televisivo si inventa a modo e a comodo suo.
per la polemica con l’Europa leggi Il RIFIUTO DEI RIFIUTI di Marco Zatterin
su La Stampa ^
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Posted by ambienti su luglio 16, 2008
Berlusconi intende proclamare solennemente il superamento dell’emergenza rifiuti a Napoli. Avrebbe preannunciato: “Ormai la città sta di nuovo per tornare alla normalità e venerdì dopo il Consiglio dei Ministri spiegheremo che per il momento l’emergenza è finita e che la scommessa può considerarsi vinta”. Insomma, problema risolto. O quasi. Perché il premier aggiunge: “Bisogna lavorare anche per il futuro, non vorrei che ora ci fosse qualcuno che buttasse immondizia soltanto per oscurare l’opera del governo”. Perciò, in puro stile Berlusconi, meglio lasciare aperta la porta dello scaricabarile. Ve li immaginate i napoletani che s’ingegnano su come produrre più rifiuti, riempiendo sacchi con suppellettili domestiche e chissà che altro, per andarli a spargere tra Posillipo e via Caracciolo e fare un dispetto al governo? Se non ci saranno questi imprevisti Berlusconi è già pronto a far diffondere attraverso ogni tv immagini del capoluogo partenopeo, in modo da illustrare ai cittadini com’è meravigliosamente cambiata la città
Ai napoletani, e ai campani, non potrà sfuggire che la solita lustrata alla cartolina di Napoli non può considerarsi la soluzione vera. Ci avevano già variamente provato i precedenti commissari, in particolare il mago Pansa, anche lui annunciando che il problema era “quasi” risolto. E a distanza di un anno – parola del sottosegretario Bertolaso – le cose stavano peggio di prima. Pulire Napoli per una settimana o per un mese è certo una cosa buona. Ma intanto, mentre le soluzioni strutturali restano confuse, contraddittorie e minacciose, che succede nelle retrovie? Ancora dalla provincia di Napoli c’è chi non smette di lamentare “disagi”, che significa montagne di rifiuti nelle strade.
A Caserta sappiamo che la veloce pulizia di Napoli disposta dal prefetto-commissario Pansa significò l’inferno qui, con la discarica Lo Uttaro spalancata a sversamenti oltre ogni norma, a pochi passi dalle case, con la Grande Puzza che ci tramortiva. La magistratura tiene ancora quell’impianto sotto sequestro, avendo ipotizzato vari crimini. Per fortuna la Superprocura di Napoli ha confermato il provvedimento. Un po’ più in là, un po’ dopo, che succederà?
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Posted by ambienti su luglio 10, 2008
Ai rilievi dell’assessore regionale all’Ambiente Walter Ganapini e all’esclusione di Caserta dalla prima tranche di finanziamenti regionali per la differenziata^, il sindaco Nicodemo Petteruti replica oggi in un’intervistina sul Corriere del Mezzogiorno. Petteruti casca dalle nuvole, dice “verificheremo”, e ipotizza che Ganapini sia sfasato nei tempi. A noi, che abbiamo potuto verificare da mesi, giorno per giorno, le sfasature sembrano di tutt’altro tipo. In ogni caso, se esiste un piano per la differenziata vera a Caserta alternativo alle carte inutili che abbiamo visto e commentato noi ^ , questo piano è rimasto ben segreto. Nel sito del Comune ^ tuttora non se ne trova traccia. Al contrario di come dovrebbe essere, giacché dovrebbe trattarsi di un documento pubblico che riguarda il futuro di tutti i cittadini. Se il Comune il piano “adeguato” ce l’ha, ce lo mandi (usando per il contatto SCRIVICI ^). Saremo lieti di inserirlo nel blog integralmente, come abbiamo fatto con molti documenti di pubblica utilità. Siamo certi che i nostri frequentatori e i cittadini in genere saranno molto interessati.
L’intervista a Petteruti sul Corriere del Mezzogiorno di oggi

Ganapini su Del Rosso: piano ridicolo
un articolo in tema su Casertacè ^
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Posted by ambienti su luglio 10, 2008
di Ambarabà
Questa volta il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti e il suo assessore all’Ambiente Luigi Del Rosso non dovrebbero neanche provarci ad attribuire la colpa a fantomatici “fondamentalisti dell’ambientalismo” o a qualche setta di “jihad” ecologica ^. Se non avranno i soldi stanziati dalla Regione Campania per la raccolta differenziata (vedi post precedente) e, ovviamente, per migliorare la situazione dei rifiuti in città, è perché hanno presentato un piano scadente e che anzi, come hanno più volte denunciato i comitati dei cittadini e Ambienti ^, non può considerarsi neanche un piano. Riusciranno ora a rimediare? O i casertani dovrano subire un ennesimo castigo per il fatto di avere in carica (ma sarebbe meglio dire “a carico”) questi amministratori inetti ed arroganti?
Quel che non si capisce è com’è che ancora al Comune di Caserta non ci sia stato il commissariamento ad acta che pure era rigorosamente prescritto, da un’ordinanza di Prodi nello scorso gennaio ^, per le amministrazioni che non avessero presentato piani adeguati per la differenziata. Una mattina c’era stato un allarme con grande agitazione in Comune per provare ad affrontare le contestazioni pervenute e la minaccia del commissariamento, sventato poi all’ultimo minuto non si sa bene se con qualche fragile furbata o commuovendo momentaneamente gli esaminatori con l’esibizione di uno stato confusionale. Giochetti che, comunque, come s’è visto, non possono durare e fruttare più di tanto.
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Posted by ambienti su luglio 4, 2008

di Pasquale Costagliola
Arrivano i nostri a cavallo di un cavallo. Una volta nei film western c’era la scena finale con la cavalleria USA che salvava, sciabola in resta e bandiera al vento, la diligenza assalita dagli indiani. Un siparietto eroico che da qualche mese si ripropone sul teatro nostrano dell’emergenza rifiuti. Il prode Bertolaso, anch’egli vestito di blu come il generale Custer a Little Big Horn, sta chiamando a raccolta tutte le armate del mondo onirico. Dopo i mille, che pur non si sono visti, il capo della protezione civile ha arruolato qualche centinaio di psicologi di pura razza padana che dovrebbero portare la luce della differenziata a noi meridionali. Non basta, si schierano anche gli alpini, o meglio le penne nere in congedo, che si scoprono anch’essi specialisti della munnezza. Nel frattempo qualche soldato in servizio permanente effettivo è già sceso in campo con mimetica e mitragliatore. Così, questa volta, i bersaglieri della Garibaldi (sempre i mille che ritornano) si sono trincerati ad Acerra in un bunker che sarebbe stato meglio fare a Nassirya (avrebbero evitato i morti per l’attentato).
Il dottor Bertolaso si è scatenato più di Berlusconi nel movimentare la scena con effetti speciali e l’esercito sembra la chicca del suo programma. D’altra parte una volta si difendeva la Patria montando la guardia al bidone della benzina, oggi si è all’erta vicino alle pattumiere.
La militarizzazione dei siti di discarica la inaugurò de facto Prodi, anche a Lo Uttaro con spiegamento di polizia, e poi l’ha definitivamente sancita con una norma che ricorda la legge cosiddetta “notti e nebbie” dell’epoca nazionalsocialista. Il mortadella ha predisposto un silenzio militare sui luoghi deputati a diventare impianti per i rifiuti. Berlusconi ha trovato una strada aperta per proseguire nella bunkerizzazione dei siti sensibili. Il resto è contorno grandguignolesco, apparato di propaganda a basso costo.
Gli psicologi che devono analizzare le vittime della munnezza sono un fatto demenziale per un territorio che necessita piuttosto di indagini epidemiologiche. Anche gli alpini fanno ridere e il pensiero va subito alle montagne di munnezza che i simpatici montanari potrebbero scalare. Aspettiamo la marina a Lo Uttaro che possa navigare nel mare di percolato traboccante. Infine, visto che a Caserta oltre alle discariche ci assillano i cementifici della zona orientale con le loro polveri sottili e fumi, vorremmo un intervento umanitario dell’aviazione. Magari con un missile intelligente potrebbero disintegrare Moccia, Buzzi e Cementir. Speriamo nei Tornado … ma soprattutto speriamo di cavarcela malgrado tutti questi specialisti.
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Posted by ambienti su luglio 2, 2008
di Ambarabà

Silvio Berlusconi ieri si è sorpreso per l’alta percentuale di raccolta differenziata a Massa Lubrense e ha affermato che se anche altrove si arrivasse a un livello così alto di differenziata ci potrebbe essere “meno bisogno di termovalorizzatori”. Bene. Finalmente l’ha capita. Vuoi vedere che questo denigrato piazzista e televisionaro ora tira fuori un colpo di genio – del genio che da qualche parte deve pur avere se è arrivato dove è arrivato – e risolve la questione rifiuti in Campania?
Qualcuno deve averglielo spiegato che se si fosse fatta la differenziata con riciclo, se si fosse prodotto il compost, se dagli impianti per CDR fossero usciti vero CDR (Combustibile da Rifiuti) e vera FOS (Frazione 0rganica Stabilizzata), e se il CDR nel frattempo fosse stato utilizzato in impianti esistenti – cementifici, industrie – come previsto nel contratto con la Impregilo, ecco …. se fosse andata così, ecologicamente non sarebbe stato proprio l’ideale …. non si può avere tutto dalla vita, figuriamoci dalla monnezza …. ma non avremmo le distese di milioni di ecoballe, non avremmo avuto bisogno del quarto inceneritore e, chissà, neanche del terzo, del secondo e del primo, o almeno farlo più piccolino, non quel mostro che ci avvelenerà per chilometri e per generazioni. E Berlusconi che è un uomo pratico, un imprenditore, non uno di questi politici ancora con la testa persa tra ideologie e burocrazie di partito, ha capito. Dopotutto non ci vuole molto.
Ora il premier promette di usare anche le televisioni per promuovere la differenziata. Datemi una maglietta del Partito della libertà. Datemi una bandiera di Forza Italia! Voglio fare un fioretto, un pellegrinaggio. Giuro che la porto a piedi sventolandola fino al santuario di Pompei oppure …. ma si, via! …. fino ad Arcore!
Però subito dopo leggo una cosa strana.
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Posted by ambienti su giugno 21, 2008

di Pasquale Costagliola
Arrivano i mille per salvare la Campania, arruolati da Bertolaso. Sembra uno scenario già visto, un secolo e mezzo fa vennero a salvarci altri mille ed il risultato lo vediamo oggi. Come disse il barbuto di Treviri, ovvero Karl Marx, ogni tragedia quando viene rivissuta assume le tinte comiche. Margherita Boniver, la stessa che voleva usare i clandestini per la raccolta differenziata, si mette in gioco direttamente, questa volta senza deleghe ad extracomunitari, e s’arruola nella task force con altri personaggi improbabili protagonisti di un’impresa eroicomica.
Un’iniziativa che il commissario ha tirato fuori dal cilindro per portare un poco di propaganda in uno scenario emergenziale. All’ottusa politica del capo della protezione civile, venuto a sistemare l’emergenza campana con discariche onnicomprensive di ogni veleno, s’affianca il delirio mediatico per aggiungere una punta di demenzialità tutta italiota al brodo nauseabondo in cui cuociamo.
La Campania ha bisogno di risposte concrete, basate sulle strutture che possano fare uscire il territorio dalla crisi che lo attanaglia. Impianti per la selezione e la raccolta della differenziata, impianti di compostaggio per l’umido, sistemi di smaltimento per i rifiuti speciali. Da anni si prova a selezionare i rifiuti urbani ma inevitabilmente le aziende deputate alla raccolta mischiano il tutto per conferire esclusivamente in discarica.
Per gli scarti ospedalieri non c’è impianto attivo in Campania, ma soprattutto non c’è sorveglianza, e così troviamo i carichi radioattivi che vanno in Germania o che hanno contaminato inceneritori, come quello dell’Umbria, ma che giacciono soprattutto nelle nostre discariche.
I problemi reali non sembrano interessare a nessuno degli esponenti della nomenklatura impegnati a giocare con questa emergenza che sta dissanguando la regione. Vi è la evidente necessità di passare ad una fase operativa che faccia decollare la raccolta differenziata attraverso soggetti effettivi che transitino il materiale agli impianti di riciclaggio.
Se i comuni non riescono ad affidare il servizio, sarebbe opportuno favorire la crescita di libere cooperative che raccolgono gli scarti riciclabili, mentre dall’altro lato ogni sforzo deve essere indirizzato agli impianti di compostaggio e di smaltimento dei rifiuti speciali. È necessario che quanto a disposizione per iniziare il ciclo della trasformazione dei rifiuti venga utilizzato. I rifiuti ospedalieri, le pile e le batterie esauste, i farmaci scaduti, i pneumatici, i residui dell’attività edilizia non possono essere abbandonati come nulla.
Altro che i mille persuasori della Boniver e della Mussolini che fanno la figura delle ballerine sul fronte di guerra.
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Posted by ambienti su giugno 4, 2008
PER PETTERUTI L’OPZIONE RIFIUTI ZERO
È EVITARE DI PARLARE DI DISCARICHE
NEL CORSO DEL CONSIGLIO COMUNALE.
MA DAI CITTADINI GLI ARRIVA UN DOCUMENTO
CON PRECISE DENUNCE E RICHIESTE.
ORA CI FARÀ SAPERE QUALCOSA?
A Caserta il problema discariche è quasi sparito. Un vero miracolo. È avvenuto in consiglio comunale dopo che nei vuoti proclami del presidente della Provincia Sandro De Franciscis. Dobbiamo ringraziare ancora il nostro sindaco Nicodemo Petteruti detto anche, in ricordo della sua impresa maggiore, Petteluttaro? Nell’ordine del giorno del consiglio riunito stamattina l’affare monnezza non era primario. E l’altra volta non se n’era parlato perché Petteluttaro era a Napoli per la riunione dei sindaci con Bertolaso. Si continuerà a dormire? O a gestire una questione grave quella de Lo Uttaro 2 senza alcuna trasparenza, come se i cittadini non esistessero?
Ci sarebbe poi il disastro che si aggrava a Lo Uttaro 1. Se prima era “una bomba ecologica”, come ha dichiarato il presidente della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti Roberto Barbieri, ora la bomba sta esplodendo, lentamente ma pur sempre pericolosamente, liberando percolato e biogas che nessuno si cura di controllare, con frammenti delle membrane “di protezione” del terreno che galleggiano su un fetido e ribollente mare di veleni. Le immagini ormai da qualche giorno girano per tv, giornali e web locali.
Su quale pianeta vive il sindaco? La questione non lo riguarda? Eppure Lo Uttaro si trova nel territorio comunale e lì è in corso l’ennesimo e più grave disastro ambientale e sanitario: sta avvenendo tutto quello che temevamo e che ci avevano detto che non sarebbe mai avvenuto. Se non si provvederà a un’immediata bonifica, ci toccherà subire un rischio sempre maggiore di micidiali effetti sulla nostra salute. Perché vi vuole imbrogliare chi cerca di rassicurarvi ripetendo che con le discariche a norma non ci sono rischi. Per il semplice motivo che le discariche in Campania in generale NON sono a norma. In particolare Lo Uttaro 1 è oltre ogni norma e oltre ogni peggiore aspettativa.
Perciò il Comitato Emergenza Rifiuti, come centro di raccordo delle associazioni per l’ambiente nella provincia di Caserta, ha consegnato stamattina al sindaco Petteruti un documento con considerazioni e richieste importanti per tutti i cittadini del territorio casertano.
qui il testo completo del documento ^
qui un comunicato del Comitato Emergenza Rifiuti ^
qui un comunicato del Comitato Cittadini Casertani ^
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Posted by ambienti su giugno 4, 2008
Altro che “località Torrione”, come ora hanno scritto sulle carte. Il decreto Berlusconi-Bertolaso per giunta è un deliberato falso. Lo sapevano benissimo che la cava Mastroianni era a Lo Uttaro, che era la prosecuzione della discarica alla cava Mastropietro, puzzolente, velenosa, proibita, sequestrata, definita “una bomba chimica” ^ dal presidente della Commissione parlamentare per il ciclo dei rifiuti e le attività illecite ad esso connesse. E indicata in una relazione della stessa Commissione come “tristemente emblematica di inefficienza collusiva”, con l’approvazione del gruppo di Forza Italia capeggiato dall’onorevole Paolo Russo, tuttora parlamentare.
Ora c’è chi ha provato a cambiare le carte in tavola scrivendo “Torrione” invece che “Lo Uttaro”. Per schivare il rischio di un immediato scandalo. Qualcuno ha preferito evitare che la stampa potesse stabilire subito un nesso e avrà pensato che tanto i casertani sono lenti a capire e a reagire, visti anche i valenti “rappresentanti del popolo” che localmente si ritrovano.

Che Bertolaso – il principale ispiratore del “Decreto rifiuti” – dovesse conoscere bene la località e la situazione appare provato anche dai cartelli ancora visibili (fino al 31 maggio) accanto ai pozzi di controllo alla cava Mastroianni, risalenti al novembre 2006, a quando era commissario Bertolaso I e si era da poco firmato il Protocollo d’intesa presentato ai cittadini come una “sofferenza” limitata e provvisoria. Ma allora probabilmente Bertolaso stava già meditando di regalare ai casertani un destino puzzolente e avvelenato per chissà quanti anni, sufficienti per condannarli a malattie o costringerli alla fuga. Contando sulla complicità del sindaco Nicodemo Petteruti e del presidente della Provincia Sandro De Franciscis.
Nella citata relazione della Commissione parlamentare ^ a proposito de Lo Uttaro è anche scritto:
«Spesso, ed a ragione, si pone l’accento sul vulnus che comportamenti come quelli sopra descritti finiscono con l’arrecare alla credibilità di cui le istituzioni, nel loro complesso, devono godere per adottare tutte quelle scelte cha la tutela del bene comune richiede.
Ma vi è un ulteriore aspetto di questa ferita, sovente poco curato: la perdita di fiducia interna alle istituzioni stesse.
Ed infatti, non vi è dubbio che il venir meno dell’affidabilità degli organi di valutazione e controllo, necessaria per dare autorevolezza tecnico-scientifica agli interventi legislativi e di amministrazione attiva, introduce una pericolosa divaricazione all’interno delle istituzioni. Con effetti tanto più devastanti ove si constati che scelte legislative, così invasive per le comunità locali, sono intervenute a valle di procedimenti viziati da false rappresentazioni della realtà indotte proprio da quegli organi cui è affidato il compito di veicolare una descrizione dei fatti immune da ogni contraffazione».
Ora le “scelte invasive” le si vuole imporre militarmente come norma e le “contraffazioni” le fa direttamente il governo.
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Posted by ambienti su Maggio 30, 2008
PER SANDRO DE FRANCISCIS A TELEFONO CON MARTA DI GENNARO
CHE SECCATURA “TENÈ CHE GLI AMBIENTALISTI SI METTONO LÀ FUORI”
Il presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis, campione del PD locale, continua a tromboneggiare e ad autocelebrarsi come amministratore responsabile. In realtà è aggrappato al carro di quelli che tentano di minimizzare le malefatte dell’ultimo corso della gestione emergenza rifiuti, a partire dal regno di Bertolaso I. Di alcune delle quali De Franciscis era perfettamente informato quando non perdeva occasione per sbraitare contro gli ambientalisti “fondamentalisti” accusandoli persino di simpatie per la camorra. Così probabilmente si spiega la riluttanza di De Franciscis a parlare di rifiuti e a prendere qualsivoglia posizione sulla questione negli ultimi mesi. Si sente in una trappola e resta immobile con la speranza che così la trappola non si chiuda e non lo stritoli. Chissà, poi magari verrà a liberarlo un Rutelli, un Veltroni o – perché no? – un Berlusconi. Se lui farà il bravo, naturalmente. Cioè se non creerà problemi per Lo Uttaro 2.
A leggere le 643 pagine dell’ordinanza con cui il Gip di Napoli Rosanna Saraceno ha disposto gli ultimi 25 arresti ^ per l’affare rifiuti vengono i brividi. Non solo, forse non tanto, per l’enorme quantità di singoli reati che si prospetta lungo le pagine. Di più fa paura la perfetta consapevolezza di molti indagati di continuare ad agire in un sistema sbagliato, attraverso il quale, nonostante tutte le chiacchiere ufficiali, sarebbe stato impossibile risolvere alcunché. In una situazione simile tacere è già una colpa grave, almeno sul piano morale e politico.
Come qui avevamo ipotizzato, la principale attività del commissariato era rimediare alla giornata a qualche apparenza – soprattutto le cartoline di Napoli – e continuare a far girare il sistema, senza pensare al futuro se non in termini troppo nebulosi, senza provare scrupoli nell’avvelenare consapevolmente un po’ di cafoni, tra i quali vanno compresi gli abitanti di Caserta.
Non divaghiamo. Vediamo che cosa si dicono la dottoressa Marta Di Gennaro, allora vice di Bertolaso, e il presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis il 4 giugno 2007.
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