Ieri ha scritto il lettore Rocco chiedendo:
Nessuno ancora ha scritto lettere aperte al presidente della Repubblica ?
Il sindaco e gli autori di questo continuo scempio, come fanno a dormire sonni tranquilli ?
A Rocco ha risposto subito Luigino:
Caro Rocco, non penso che Napolitano si muova per lo Uttaro, telefonò a quel sindaco a Serre perché lì c’era in piazza tutto il paese. I politicii?? Un po’ impegnati a qualche centinaia di metri da lo uttaro, in un albergo, per fondare il pd casertano.
Ora risponde Ambienti:
Le lettere le abbiamo scritte a tutti. Ai sindaci dei comuni interessati, ai consiglieri della giunta che amministra Caserta (tra loro ci sono alcuni medici), ai commissari governativi, prima Bertolaso e poi Pansa, al senatore Barbieri ^ – in quanto Presidente della Commissione di inchiesta parlamentare sul ciclo dei rifiuti – e al presidente Napolitano il 28 maggio ^. Se ne sono fregati, al massimo hanno cincischiato, hanno fatto finta di non capire e di non sapere bene. E la stampa, soprattutto quella di fuori Caserta, ha chiuso occhi e naso e li ha assecondati. D’altra parte, sai quante lettere ricevono ogni giorno le massime cariche del governo e dello stato?
Purtroppo le ingiustizie e le illegalità perpetrate dalle pubbliche amministrazioni sono sempre più diffuse in Italia. Lo stiamo verificando in Campania con la cosiddetta “emergenza rifiuti”, che in realtà – da poco lo ha finalmente cominciato a dire la magistratura – è stata un “sistema di affari” che ha riempito la regione di “ecoballe” ingestibili e di discariche velenose, che ci fa pagare una Tarsu sempre più salata, senza avere risolto seriamente alcun problema, senza aver organizzato – anzi ostacolando – i sistemi razionali di smaltimento dei rifiuti con la raccolta differenziata, il riciclo e il compostaggio. Sistemi che dove funzionano permettono di contenere i costi e di non distruggere l’ambiente e la vita delle persone.
Nel nostro caso, per Lo Uttaro, c’è una responsabilità fortissima degli amministratori locali, che dovrebbero anche essere i nostri rappresentanti e intermediari nei confronti del governo centrale. Parliamo in particolare del presidente della Provincia di Caserta, Sandro De Franciscis, e del sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti. Se protestassero ufficialmente loro, se avessero badato a compiere gli atti per la tutela della popolazione previsti tra i loro compiti, in particolare per il sindaco, nessuno potrebbe fare finta di non capire e di non sapere. Ma loro sono proprio quelli che ci hanno mandato la Grande Puzza in casa. Hanno “acconsentito” alla situazione attuale con la sottoscrizione di uno specifico Protocollo d’intesa ^ , peraltro poi del tutto trasgredito. Una decisione che fin dal primo momento le associazioni e i comitati per l’ambiente hanno denunciato come sconsiderata, prevedendo quello che sarebbe successo.
Perché De Franciscis e Petteruti hanno agito così? I motivi sono complicati, ce ne sono di economici e di carriera politica. La scusa principale è stata che con la discarica a Lo Uttaro avrebbero cominciato a risolvere davvero il problema dei rifiuti in Provincia. Ma a distanza di quasi un anno (il Protocollo è stato deciso a ottobre 2006 e firmato a novembre) stiamo peggio di prima e intanto la situazione è evidentemente sfuggita a ogni loro controllo. Com’era prevedibile e com’era stato detto loro dalle associazioni per l’ambiente e dai primi comitati di cittadini. Ma sembra chiaro che a loro dei cittadini importa poco o niente fuori dalle campagne elettorali. Tanto siamo così fessi che andremo anche a votare il nuovo partito che stanno preparando. O almeno così sperano ^.
Abbiamo tentato la via giudiziaria e la magistratura aveva deciso a luglio la chiusura della discarica ^. Ma si è opposto il governo italiano tramite il prefetto-commissario Pansa che in Tribunale ha opposto un “reclamo”, usando la legge per obbligare i giudici a nominare un consulente tecnico. La perizia è prevista entro il 17 ottobre. Ma poi chissà che cos’altro inventeranno. Come se fosse difficile capire che accanto a questa puzzolente discarica non si può vivere e che diventerà più facile ammalarsi e morire ^ .
Solo una vera mobilitazione generale potrebbe sbloccare in fretta la situazione. Una manifestazione non con poche centinaia o migliaia di persone, come ne abbiamo fatte. Dovrebbe partecipare tutta la città. Costringendo i giornali e le tv nazionali a venire a vedere cosa succede, coprendo pubblicamente di vergogna tutti i responsabili di questa situazione e chiedendo inchieste giudiziarie per chi ha responsabilità specifiche per atti compiuti o omessi. L’alibi dell’emergenza rifiuti non dovrebbe funzionare. Anche in guerra c’è un emergenza, ma le nazioni civili hanno posto alle operazioni belliche limiti di diritto, oltre i quali ci sono i crimini di guerra.
Oggi in Italia purtroppo funziona così. I signori a cui abbiamo dato i voti fanno finta che i nostri problemi non esistono, che noi non esistiamo, se non riusciamo a fare un po’ di “spettacolo”. Ce l’hanno questa intenzione i casertani? O preferiscono avere la vita distrutta dalla Grande Puzza?