AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

Archive for the ‘Fotoambienti’ Category

NUVOLE FUORI CONTROLLO

Posted by ambienti su febbraio 12, 2009

L’8 febbraio scorso a Caserta sono stati riaccesi i forni del cementificio Moccia, dopo quasi due mesi di manutenzione. Il risultato della manutenzione non sembra molto promettente a giudicare dalle foto e dalle nubi tossiche che ora pressoché continuamente avvolgono le zone di San Clemente e Centurano e si sfaldano per tutta la città.

di Giovanna Maietta e Giovanni Murgia
Comitati Cerasola-Centurano-San Clemente

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Chi controlla il cementificio? Il previsto monitoraggio atmosferico ancora non lo fa nessuno. Il Comune di Caserta, con progetto della Seconda Università, aveva installato sul territorio cittadino centraline di rilevamento per tutte le cause di inquinamento, tra cui le polveri sottili. La centralina posizionata tre mesi fa nella piazzetta di San Clemente, di fronte allo stabilimento Moccia, non è mai entrata in funzione a causa del mancato allaccio Enel. L’Enel non ha provveduto all’allacciamento e alla fornitura dei contatori necessari per la funzionalità delle costosissime centraline.
Questa situazione, di cui ci informa l’amministrazione comunale di Caserta, non solo vanifica la realizzazione del progetto complessivo di monitoraggio, ma annulla la possibilità di avere un minimo di controllo che possa impedire ai trasgressori di continuare col solito andazzo, disperdendo veleni nell’aria con la certezza che nessuno interverrà, a parte i cittadini.
Agli inizi di Settembre il nostro Comitato ha presentato richiesta all’Arpac di effettuare i monitoraggi delle polveri sottili. L’Arpac ha risposto che non è attrezzata per i rilevamenti e ha rinviato per i controlli al CRIA. Il 25 settembre, contemporanemente al posizionamento di una stazione mobile, il CRIA cha risposto che non era in grado di fornire risultati perchè la centralina era stata posizionata il giorno dopo la nostra richiesta, e si è riservata di darci riscontro.
Dal 27 Settembre all’8 Ottobre sono stati effettuati 12 giorni di monitoraggio di tutti gli elementi inquinanti. Tra i superamenti riscontrati quelli delle polveri sottili pm10, che hanno superato i parametri per ben nove giorni su dodici. Da rilevare che, considerato il periodo, non hanno contribuito al superamento le caldaie da riscaldamento. Il 16 gennaio i dati sono stati trasmessi dalla sottoscritta al dirigente del settore ecologia del Comune di Caserta. In risposta siamo stati informati che l’amministrazione comunale ha chiesto a tutti gli Enti competenti (Regione Campania, Arpac, Provincia di Caserta e Asl Ce/1) un tavolo tecnico per valutare i dati rilevati. Intanto il cementificio, in assenza di centraline e di interventi efficaci degli organi demandati al controllo, opera spargendo nell’aria polveri velenose che respirano tutti i casertani.

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IL RESTO DI NIENTE

Posted by ambienti su Maggio 9, 2008

L’amministrazione comunale casertana continua a rivoltolarsi nelle proprie bugie e attraverso dichiarazioni di suoi rappresentanti, l’assessore all’ambiente Luigi Del Rosso in prima fila, cerca di dare a intendere alla cittadinanza che la situazione rifiuti è sotto controllo. Fortunatamente l’effetto anestetico che dovrebbero avere queste strampalate dichiarazioni lo subiscono solo alcuni pretesi comunicatori illusi e/o collusi. I comuni cittadini invece, per la maggior parte, si guardano intorno e vedono ora per ora come si sta provvedendo: sul fronte comunale si registra il resto di niente, cioè la premessa di un disastro. A parte un servizio di raccolta sempre più sgangherato, con l’aggravio di un bizzarro sistema di “differenziata semplificata” che ha raggiunto l’unico obiettivo di rendere la vita più complicata a tutti facendo spostare momentaneamente cumuli di immondizia indifferenziata in un certo numero di luoghi in cui lasciarli a marcire. E non sta risultando di alcuna utilità, ma solo un danno e una spesa supplementare, lo stoccaggio al capannone ex Ucar, una specie di supermegacassone ancora a due passi dalle case ^. Forse riuscirà economicamente utile al proprietario dell’area – che già era da bonificare – ora che a giugno scadrà il termine del comodato d’uso a titolo gratuito con cui il capannone era stato “generosamente” concesso al Comune.
In tutto questo scorgiamo anche il rischio che l’amministrazione comunale tenti di spacciare come propria impresa per la differenziata la raccolta per il riciclo in tre parrocchie ^, l’unica iniziativa che finora ha funzionato e che è basata sul lavoro volontario degli organizzatori e dei cittadini. Si tratta di un’esperienza importantissima, perché dimostra che la differenziata a Caserta è possibile e che molti cittadini la vogliono. Ma certo, con i suoi limiti territoriali, non potrà risolvere la sostanza del problema se il Comune non si affretterà a metterne a frutto su larga scala tutto il valore dimostrativo e “didattico”.
Nessuna delle questioni cruciali per risolvere la crisi dei rifiuti viene seriamene affrontata dall’amministrazione. Il bando per l’affidamento della raccolta differenziata vera – il cui avvio ci era stato promesso per l’1 maggio – continua ad andare allo sbando ^. Intanto sulla città incombe la minaccia di una richiesta di dissequestro della discarica disastrosamente velenosa a Lo Uttaro, richiesta dietro la quale si scorgono oscuri intrighi di “corpi separati” dello stato e dell’amministrazione che fingono di non aver letto ciò che a proposito di questa discarica è scritto nella Relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti ^. E di nuove concrete iniziative per la bonifica de Lo Uttaro neanche a parlarne, così rischiamo di restare fuori dagli ingenti finanziamenti previsti per le bonifiche in tutta la Campania.
Le foto che seguono sono state scattate nel primo pomeriggio di giovedì 8 maggio all’ex Ucar e in zona Lo Uttaro, nei paraggi della discarica, al sito di stoccaggio e al vicino sito di trasferenza.
Al contrario di quel che ha asserito l’assessore Del Rosso, l’ex Ucar è pieno di rifiuti fino alla cima. In zona Lo Uttaro il vecchio stoccaggio soprannominato “panettone” ^ è sempre più scoperto e nessuno se ne preoccupa. Al sito di trasferenza si nota che sono stati abbancati rifiuti indifferenziati non vagliati. Questo potrebbe configurare un reato penale visto che il sito è sotto sequestro. Infine i cassoni della “differenziata semplificata” all’inizio dell’area Saint Gobain.
Il sopralluogo e le foto sono di The Boss

 

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COSE VISTE E ANNUSATE 2 – 04/05/2008

Posted by ambienti su Maggio 4, 2008

La raccolta dei rifiuti a Caserta si è fermata perché gli automezzi della Sace sono bloccati da difficoltà tecniche. La faccenda ha provato a spiegarcela un articolo del Mattino (La Sace blocca i mezzi, stop alla raccolta ^) . I rapporti tra il comune e la Sace si sono talmente ingarbugliati che a volte si ha l’impressione che neanche i responsabili del comune ci si raccapezzino.
Intanto la città si riempie di cumuli selvaggi. E i cassoni per la cosiddetta “differenziata semplificata” traboccano di fetenzia indifferenziata e in qualche caso ne vengono sommersi. Anche se il comune sostiene che vengono svuotati regolarmente.
Per parlare della crisi dei rifiuti, e di un possibile piano per venirne fuori, oggi a Caserta c’è il convegno al Teatro Izzo ^,  alle 18.30, promosso dalla Caritas Diocesana, con l’intervento del vescovo monsignor Nogaro e di esperti di vari aspetti della questione. Sarà centrale la domanda: che fine ha fatto a Caserta la differenziata vera, quella porta a porta?
Visto anche il contesto regionale (vedi articoli su la Repubblica qui^ e qui^), una riduzione drastica dei rifiuti attraverso la differenziazione vera sarebbe per Caserta l’unico rimedio efficace. A partire da subito.

 

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COSE VISTE E ANNUSATE

Posted by ambienti su Maggio 3, 2008

CHE ESEMPLIFICA LE BUGIE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ^

E SIAMO SOLO ALL’INIZIO DI MAGGIO ^

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FINESTRA SU LO UTTARO 24/12/2007

Posted by ambienti su dicembre 24, 2007

Ci avevano promesso le bonifiche delle schifezze collaterali (alla discarica) in area Lo Uttaro, Caserta. Avevano persino cominciato a lavoricchiare. Ma potevano lasciarci per Natale senza il panettone ^ ? Eccolo sempre lì, nessuno ha avuto il coraggio di aprirlo. E resiste trionfante pure il sito di trasferenza. Sono solo scomparsi i rifiuti della collinetta dietro il depuratore. Le notizie di stampa dicono, però, che il Comune, sfumata la possibilità di utilizzare il deposito dei camion della SACE per stoccare i rifiuti, avrebbe chiesto al commissario straordinario di poter utilizzare il sito di trasferenza per stoccare “PROVVISORIAMENTE” i rifiuti oggi giacenti in strada a Caserta. Sarebbero oltre 300 tonnellate.
Nel frattempo il Foro Boario di Maddaloni ^ non fuma più perché è stato coperto da uno strato di qualche metro di terra. Probabilmente la presenza della terra impedisce all’ossigeno di penetrare e quindi rende impossibile il processo di combustione. Chissa quanto tempo durerà. La pioggia e il vento porteranno via la terra e il foro ricomincerà a fumare.
Sopralluogo e foto di The Boss

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FINESTRA SU LO UTTARO 14/11/2007

Posted by ambienti su novembre 14, 2007

Le bonifiche previste per i siti inquinati non sono un optional. Sono indispensabili per porre un limite ai danni all’ambiente e per provare a riportare le aree interessate in condizioni di vivibilità. Senza bonifiche i danni si estendono: aria, terra, acqua, persone continuano a riempirsi di veleni. Nonostante questo, nonostante i molteplici impegni assunti nel tempo da chi dovrebbe operare, nonostante le recenti e ripetute promesse, nei siti di trasferenza e di stoccaggio a Lo Uttaro – la cui bonifica era stata garantita in tempi brevi nel Protocollo con cui si è decisa la riapertura della discarica – i lavori vanno a rilento, se non sono del tutto fermi.
È una situazione che mette in questione la credibilità di ogni prossimo piano per i rifiuti. Se non si riesce a smuovere qualche collina, pur micidiale, di rifiuti, come si farà a smuovere chilometri e chilometri di ecoballe a Giugliano, o a Villa Literno, o in uno qualunque dei siti ora designati come depositi “provvisori”?
Che le bonifiche a Lo Uttaro procedano poco – nella migliore delle ipotesi – lo documentano le foto scattate stamattina intorno alle 8.35. Che le operazioni di rimozione si sono fermate è confermato dal verbale del sopralluogo compiuto il 9 novembre scorso dai dottori Giuseppe Lembo e Nicola Santagata del “Comitato dei garanti” per Lo Uttaro ^. Nel sito di trasferenza c’erano complessivamente, prima dell’avvio della bonifica, 40 mila tonnellate di rifiuti, ora ne appaiono tritovagliate 7 mila in attesa di essere portate, secondo l’ACSA, in Sicilia.
Sopralluogo e foto di The Boss

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FINESTRA SU LO UTTARO 7/11/2007

Posted by ambienti su novembre 7, 2007

Il sopralluogo è di stamattina intorno alle 8.30. La bonifica procede evidentemente molto a rilento. Per quanto tempo ancora ci ritroveremo intorno queste montagne di fetenzia che avrebbero dovuto stare in zona solo per pochi mesi? E come si fa a credere alle nuove promesse del commissariato? Va a finire che tra i due litiganti, nel nostro caso il sindaco di Caserta Petteruti e il commissario straordinario Pansa, il terzo, cioè il cittadino, soffre. E a proposito … dov’è finito negli ultimi giorni il presidente della Provincia, De Franciscis, che si era riempito la bocca, anche lui, con le bonifiche veloci?
Il sito di stoccaggio, ovvero il “panettone” è sempre al suo posto (foto 1). Nel sito di trasferenza la collinetta di destra (foto 2) è sempre uguale, quella a sinistra (foto3) appare ulteriormente ridotta. Ma ancora più a sinistra (foto 4), dietro il depuratore, si vede molto bene un nuovo cumulo. Che si rivela meglio nella successiva immagine (foto 5) ripresa dopo uno spostamento a sinistra di una quarantina di metri.

Sopralluogo e foto di The Boss

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Per la discarica, che nelle foto non c’è, perché è dietro un cancello e resta invisibile, in mattinata è stata notificata l’ordinanza di chiusura del sindaco di Caserta Petteruti ^ . Nelle prime ore del giorno sembrava già che alcuni camion tornassero senza avere sversato. Si è poi saputo che era in corso un’assemblea dei dipendenti. Più tardi il flusso degli ingressi è stato interrotto per effetto dell’ordinanza.

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FINESTRA SU LO UTTARO 31/10/2007

Posted by ambienti su novembre 1, 2007

Ecco le foto scattate la mattina di mercoledì 31 ottobre. Il “panettone” resiste fiero al suo posto. C’è una strana sorpresa al sito di trasferenza. La collinetta di rifiuti sul lato destro è quasi sparita – come già visto nella foto della settimana scorsa – ma nel frattempo è spuntato un’altro cumulo ancora più a destra, dietro l’edificio dell’ex macello dove c’è un cartello con scritto “depuratore”. Da notare che i rifiuti di questa formazione sono più scuri, il che denuncia un loro maggiore tasso di umidità. Il bello, o il brutto, è che nella foto del 15 ottobre ^ dietro il depuratore non appariva nulla.
La domanda che può farsi un osservatore regolare è “se stanno togliendo i rifiuti dal sito di trasferenza e non vedo alcun camion uscire, dove li staranno portando?”. Forse nel nuovo cumulo c’è la risposta. O forse la situazione è ancora peggiore – considerando il maggiore tasso di umidità dei rifiuti, e quindi la loro freschezza – perchè è probabile che i rifiuti giacenti lì da tempo li abbiano sversati in discarica. Come il commissario Pansa vorrebbe fare anche con il panettone, secondo sue dichiarazioni ad Antonio Roano del Comitato Emergenza Rifiuti, nel corso di un recente incontro a Napoli con i comitati campani. In questo caso nel sito di trasferenza, che dovrebbe esclusivamente essere bonificato, sarebbero arrivati rifiuti nuovi.
L’altra vecchia collina sembra sempre uguale. Nella discarica, intanto, si continua a sversare.

Sopralluogo e foto di The Boss

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FINESTRA SU LO UTTARO 25/10/2007

Posted by ambienti su ottobre 26, 2007

Ogni tanto qualcuno riparla di bonifiche. Ma un conto è sentire chiacchiere, un conto è vedere. Come si può verificare grazie a queste foto di ieri pomeriggio, intorno alle 15.30, il lugubre “panettone”, stoccaggio di rifiuti psicopatologico, è ancora ben plastificato. A quanto afferma anche il commissario-prefetto Pansa, è un bel problema. Quando lo si smonterà la puzza che abbiamo sentito finora a Caserta sembrerà Chanel n.5. E d’altra parte non si può lasciarlo lì ad avvelenare la zona per i secoli dei secoli.
Trovandoci da quelle parti abbiamo dato un’occhiata alla cara discarica. I camion carichi continuano ad attraversare il cancello. Nonostante il commissario, il sindaco e le autorità tutte siano avvertite ufficialmente, dalla relazione De Rosa e da una connessa lettera del Comitato Emergenza Rifiuti, che l’attività dell’impianto è un pericolo per la salute pubblica, nonostante nelle strade di Caserta e dintorni continui ad accumularsi spazzatura. E dalla discarica arriva puzza, tanta puzza.
Le altre due foto sono delle due collinette al sito di trasferenza. Su una si sta lavorando, abbastanza lentamente, ed è stata eliminata la parte superiore. L’altra è intatta. Sul sito di trasferenza le notizie tortuosamente circolanti del “piano Pansa” (non è ancora completo e non è stato diffuso un testo ufficiale) sono molto ambigue. 
Sopralluogo e foto di The Boss

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PINOCCHIERIE

Posted by ambienti su ottobre 20, 2007

fracidispinocchio.jpgChi di Pinocchio ferisce …

Ma che ci sarà poi tanto da ridere dopo questa grande impresa del nuovo grande partito “commissariato” prima di nascere? O è perché il rapporto con la società incivile sembra garantito, come per tutti i vecchi carrozzoni partitici? Comunque un sospiro di sollievo. Un po’ lo avranno temuto che i cittadini li prendessero troppo in parola e pretendessero poi da loro comportamenti seri. Invece così tutti potranno continuare a dire allegramente bugie. Come quelle che ha detto continuamente il nostro presidente della Provincia di Caserta De Franciscis sulla puzzolentissima e velenosa discarica a Lo Uttaro.

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FINESTRA SU LO UTTARO 15/10/2007

Posted by ambienti su ottobre 15, 2007

Ecco le foto di stamattina. Finalmente risulta evidente che stanno togliendo i rifiuti. Mancano pezzi laterali a una delle colline del sito di trasferenza. A proposito delle affermazioni del sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti e del suo assessore all’ecologia Luigi Del Rosso di qualche settimana fa, quando hanno detto che avevano visitato la discarica e che la puzza non proveniva da lì ma dal sito di trasferenza, si può notare che allora, senza alcuna rimozione concretamente iniziata, la puzza era insopportabile, invece stamattina, con i lavori in corso, la puzza era pressoché inesistente. Questo significa che la puzza atroce proveniva, con ogni probabilità, proprio dall’adiacente e contestata discarica, dov’erano in corso consistenti sversamenti che stamattina non si effettuavano.
Sopralluogo e foto di The Boss

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CORTEO AD ACERRA

Posted by ambienti su ottobre 13, 2007

Oggi in oltre 5 mila ad Acerra contro gli inceneritori e le megadiscariche, contro ogni avvelenamento da rifiuti, contro ogni devastazione dall’ambiente. Naturalmente c’era anche il Comitato Emergenza Rifiuti No Uttaro con rappresentanze da Caserta, San Nicola La Strada, Maddaloni, Marcianise.

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altre foto del corteo ^

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il bidone di Acerra ^

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FINESTRA SU LO UTTARO 8/10/2007

Posted by ambienti su ottobre 8, 2007

Qualcuno sente un po’ meno puzza negli ultimi giorni? Ma non facciamoci ilusioni. Le fetenzie stanno sempre lì a Lo Uttaro, spargendo veleni nell’ambiente e pronte a bloccarci di nuovo il respiro. Se per ora fetono di meno può darsi che sia in omaggio alle primarie del Pd, in onore delle quali – è candidato alla segreteria regionale Sandro De Franciscis, presidente della Provincia e responsabile dell’accordo per la riapertura della discarica a Lo Uttaro – si sono fermate per il momento molte delle attività amministrative locali, Comune compreso. Arrivare a un giorno di voto in piena puzza potrebbe essere scomodo.
Però è possibile che nel calo provvisorio di miasmi c’entrino anche i rilievi che va effettuando per il Tribunale di Napoli il professor Salvatore De Rosa, incaricato di una perizia in base alla quale si dovrà decidere se abbiamo o no danni dalla discarica. In fase di controllo, alle norme bisogna starci un po’ più attenti. Non è che sarebbe bastato invitare il professore a prendere un caffé correttto con puzza a casa di una delle tante persone che abitano nei paraggi della discarica?

Sopralluogo e foto di The Boss

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FINESTRA SU LO UTTARO 1/10/2007

Posted by ambienti su ottobre 2, 2007

Nelle ultime settimane si è spesso sentito parlare di rimozione dei cumuli di rifiuti in giacenza a Lo Uttaro, Caserta, altre sciagure per ambiente e salute nei paraggi della discarica che ci sta avvelenando. Lunedì, durante la convention Pd al Crowne Plaza, il presidente della Provincia De Franciscis ha affermato che la puzza arriva non dalla discarica ma dal “panettone”. Petteruti in consiglio comunale aveva invece dichiarato che arriva dal sito di trasferenza dove, sebbene a rilento, si starebbe lavorando per la rimozione. Come stanno le cose?
Al contrario di quanto avviene altrove – per esempio a Valle della Masseria, Serre – a Caserta ai comitati di cittadini non è permesso verificare le operazioni in corso. Allora siamo andati a dare un’occhiata dall’esterno.
Sopralluogo e foto di The Boss

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QUEL CHE PASSA LA CONVENTION

Posted by ambienti su ottobre 2, 2007

Un gruppo di cittadini No Uttaro ha partecipato ieri sera a Caserta, al Crowne Plaza, alla convention d’avvio ufficiale della campagna di Sandro De Franciscis, attuale presidente della Provincia, per l’elezione a segretario del nuovo Pd in Campania. Questi cittadini sono andati a difendere la loro salute e i loro diritti cercando di introdurre qualche dubbio nell’ipocrisia generale della manifestazione. Bisognava sentirlo l’one show man Sandro De Franciscis mentre candidamente raccontava la favoletta che non è stato lui a decidere per la discarica a Lo Uttaro, a poche centinaia di metri da quartieri densamente abitati, ma ha detto si a Bertolaso e al governo perché così fanno i bravi ragazzi. Come se lui non avesse prima indicato il sito a Bertolaso e poi messo la firma d’approvazione sotto il Protocollo d’intesa, insieme al sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti. Quest’ultimo presente anche lui alla convention, come si vede dalla seconda foto.
I manifestanti non hanno interrotto nessuno e non hanno intralciato in alcun modo lo svolgimento della malinconica grande festa in un bizzarro grande albergo attualmente noto per essere al centro della Grande Puzza de Lo Uttaro. Hanno solo cercato di fare un po’ di sana controinformazione, visto che non possono contare sui potenti mezzi di chi dice bugie e riesce a dare a molti l’impressione che siano verità. Per fortuna funzionano i passaparola e la rete: a Caserta almeno i tremila in corteo sabato scorso non ci credono più a quelle bugie. A ripeterle ancora c’è il rischio, per chi sta in politica, di darsi martellate sui piedi.
Da notare che la maggioranza dei cittadini No Uttaro fa proprio parte di quella società civile attenta ai problemi della comunità, e all’occasione disposta ad impegnarsi, a cui pretendono di fare appello De Franciscis e il suo aspirante leader Pd Walter Veltroni. Ebbene, questi cittadini hanno risposto all’appello e sono andati a dirglielo: “Non fate affidamento su di noi”. Perché si ha l’impressione che queste star della politica vogliano, anche loro, solo pecore. Eventualmente, in Campania, al percolato e alla diossina.

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RIDATECI L’ARIA

Posted by ambienti su settembre 29, 2007

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Caserta, che grazie ai suoi amministratori è diventata la città più puzzolente del mondo occidentale, ha protestato. Tremila persone, provenienti anche da San Nicola La Strada, Maddaloni, San Marco Evangelista, Marcianise, hanno partecipato al corteo partito dalla Chiesta di Nostra Signora di Lourdes al quartiere Acquaviva. Questi cittadini, tanti i giovani, di nuovo hanno detto no alla discarica velenosa aperta a Lo Uttaro, a quattro passi da quartieri densamente abitati. Non vogliono più il fetore che per tutta l’estate ha invaso l’intera città, rivogliono la loro aria respirabile, non vogliono più vedere compromessa la loro salute da una gestione dello smaltimento dei rifiuti inetta, demenziale, per giunta costosissima per le loro tasche per via della TARSU più alta d’Italia.
I cittadini si sono fermati al palazzo della Provincia in Corso Trieste, il luogo in cui è installato un presidente, Sandro De Franciscis, che ha acconsentito alla riapertura della discarica, che non prova vergogna per quello che ha combinato alla città e invece, aggiungendo bugie a bugie, ambisce a un ruolo di prestigio nel nascente Pd: ora ci invita ad andarlo a votare alle prossime primarie. Una discarica aperta ad ogni costo e l’appestamento per noi sono il prezzo che De Franciscis ha deciso di farci pagare per non dispiacere a un governo che non vuole e non sa trovare soluzioni razionali per la cosiddetta “emergenza rifiuti” in Campania, e così ha pensato di spianarsi una carriera politica da “decisionista democratico”. Ci aspetta un futuro spazzatura se personaggi come lui, e come il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti, complice nella riapertura della discarica, continueranno a gestire gli affari pubblici.
Come promemoria per De Franciscis, e per gli amministratori e governanti tutti, i cittadini hanno collocato davanti al portone del palazzo della Provincia simbolici sacchetti di rifiuti – dentro c’erano palloncini – di vari colori, nero azzurro e verde. Sono quelli che dovrebbero servire per la raccolta differenziata e per un ciclo di smaltimento dei rifiuti razionale ed ecologico, in cui non dovrebbero esistere né i rifiuti in giacenza per strada né mostruosità come Lo Uttaro.
Qualcuno dei nostri amministratori raccoglierà il messaggio? Ci sembra improbabile, visto che lo slogan oggi dominante nel corteo è stato loro ripetuto tante volte e hanno fatto finta di niente: “Vergogna, vergogna, viviamo in una fogna!”. Però sono sempre di più i cittadini che ormai capiscono come stanno le cose e si sottraggono all’assurdo ricatto “o la discarica o i rifiuti per strada”. A Caserta negli ultimi mesi abbiamo sperimentato insieme il fetore della discarica e quello dei rifiuti sotto casa. Al furto della nostra aria, ai rischi per la salute, si è aggiunto un evidente inganno.
Nessuno poi si meravigli se i cittadini sono disgustati da una politica che arriva a fare tanta puzza. E sarebbe meglio poi non parlare di “antipolitica”. La vera antipolitica è quella che viene prima del nostro disgusto e delle nostre proteste: è quella di chi ci chiede il voto per insediarsi in posizioni di potere – diventa per esempio presidente di una Provincia o sindaco di una città – e poi non ascolta la nostra voce e pretende di trattarci come sudditi idioti, costringendoci persino a vivere in trappole nauseanti, pericolose per la nostra salute.

FOTOGRAFIE DELLA MANIFESTAZIONE – CLICCA SULLE FOTO PICCOLE PER VEDERE LE ALTRE

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NO UTTARO ATTRAVERSO LA CITTÀ ^

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UNA PROVINCIA CHE CI RUBA ARIA E FUTURO ^

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FIACCOLE NO UTTARO

Posted by ambienti su luglio 7, 2007

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Nelle foto la fiaccolata No Uttaro del 6 luglio a Caserta. Qualcuno dice che non ci siamo più. Certo farebbe comodo se nessuno protestasse contro le irregolarità e le illegalità sempre più gravi che insieme al percolato stanno emergendo dalla discarica a lo Uttaro. Invece alla fiaccolata eravamo in 200, nonostante la città svuotata dal week-end estivo. E c’erano persone che non avevano mai partecipato alla protesta. Dove passavamo, i cittadini ci dicevano di insistere e che la prossima volta si uniranno a noi. Accorgersi di pagare la TARSU più alta d’Italia per vivere in una città tanto avvelenata sta facendo svegliare sempre più gente anche in questa provincia addormentata.

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THE DAY AFTER

Posted by ambienti su giugno 14, 2007

Chi sa che cosa vuol dire esattamente questo ? Perchè rispuntano ora notizie su progettini (tali in relazione all’entità del problema) di cui si erano perse le tracce e che non somigliano per niente alla tritovagliata, acida, puzzolente e percolatosa realtà che conosciamo?
Disfunzioni della comunicazione istituzionale? Ci sono possibilità che la discarica sia smantellata presto e per crudeltà nessuno ci ha detto niente? O – visto che il guaio ormai è incontestabile – qualcuno prova a far lievitare le chiacchiere su “Lo Uttaro, il giorno dopo” sperando che la gente si accorga meno di puzze e veleni nei “giorni prima” di cui non si intravede la fine?
Insomma, i gabbiani che, nella foto, divorano rifiuti non stabilizzati e non sanitarizzati (lo dicono e relazioni del “Comitato dei garanti”) devono preoccuparsi perché qualcuno li sloggerà presto? O possono continuare traquillamente a svolazzare tra lo Uttaro e dintorni diffondendo eventualmente infezioni?
E , in ogni caso, chi  ha avuto l’idea spiritosa di ispirarsi a un film ipercatastrofico per intitolare un convegno sul futuro pro-riciclo de Lo Uttaro? Per com’è ora la situazione, chi abita nei paraggi proverà altri brividi.

La discarica lo Uttaro. photo ©

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