Tutto quello che non avreste voluto sapere sugli inceneritori di rifiuti
e che quasi nessuno degli attuali politici italiani oserà mai dirvi
Posted by ambienti su giugno 4, 2010
Tutto quello che non avreste voluto sapere sugli inceneritori di rifiuti
e che quasi nessuno degli attuali politici italiani oserà mai dirvi
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Posted by ambienti su Maggio 7, 2010
UNA TV AMERICANA SCOPRE CHE I RIFIUTI SONO ANCORA QUI
CON GRANDI MINACCE PER LA SALUTE DELLA POPOLAZIONE
E FA PARLARE SAVIANO SUGLI INTRECCI CON LA CAMORRA
Più o meno sappiamo tutto quello che si vede in quest’inchiesta realizzata dalla tv indipendente statunitense VBS e ripresa in parte persino dalla CNN ^ , sull’onda della nuova attenzione internazionale per i problemi ambientali provocata dalla marea di petrolio nel Golfo del Messico. Fa comunque una certa impressione sapere che il tema “rifiuti campani” torna d’attualità persino negli USA mentre qui in Italia molti preferiscono illudersi che la questione sia “risolta”.
Nel documentario Toxic Napoli – audio quasi tutto italiano e sottotitoli inglesi – intervengono, oltre che cittadini indignati e terrorizzati, Roberto Saviano, per spiegare i rapporti tra il “sistema monnezza” e la camorra, e il deputato italiano Francesco Barbato (Idv), per dire che con le nuove leggi, volute da Berlusconi e Bertolaso, in molti casi si è legalizzato l’avvelenamento della regione. A uno come Barbato quando parla di certi rischi – gli stessi già variamente segnalati in Ambienti – in Italia non se lo fila nessuno. Per farsi notare dai media l’altro giorno ha provato a recitare in Parlamento Viva l’Italia di De Gregori. Una provocazione per ricordare che al bene dell’Italia, cioè di noi cittadini, la politica non ci pensa tanto, a parte che nei talkshow televisivi. Forse Barbato si aspettava che qualcuno poi gli andasse a chiedere qual è la sua posizione sui rifiuti campani e su qualche altro problema “anestetizzato” a tempo indeterminato da parecchi politici di destra e di sinistra. Macché, sui problemi scomodi in Italia nessuno è andato a chiedergli niente.
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Posted by ambienti su Maggio 4, 2010
UN SERVIZIO TV SU LO UTTARO TRASMESSO IL 27 MARZO
E IL RIAVVIO DELLA NOSTRA “FINESTRA” SULLA DISCARICA
Il 27 marzo scorso la discarica Lo Uttaro (della quale qui si può ripercorrere la storia ^ ) era ancora nelle condizioni che si possono osservare in questo servizio del TG3, ora disponibile su Youtube, realizzato da Romolo Sticchi e messo in onda nello stesso giorno. Chi se lo fosse perso potrà verificare quanto sia immane il disastro che lì intorno avvelena aria, terra e acqua. Per i circa 200 mila cittadini della conurbazione casertana (Caserta, San Nicola La Strada, Maddaloni, San Marco Evangelista) al centro della quale, a pochi passi dalle case, si trova la discarica.
Dopo il sequestro giudiziario de Lo Uttaro – ottenuto nel 2007 da comitati e associazioni per l’ambiente locali – si è placata l’ossessiva e dannosa puzza che invadeva tutte le case della zona a livelli che segnalavano per giunta una delirante e criminosa gestione quotidiana dell’impianto. Ma il veleno ha continuato a lavorare silenzioso e incontrastato, nonostante le ufficiali e pubbliche ammissioni – fino alla Commissione parlamentare per i rifiuti – di un disastro persistentemente minaccioso per la salute dei cittadini.
Ora da oltre un mese è stato proclamato l’avvio della “fase esecutiva” della bonifica, da concludersi entro il 30 maggio 2011. A che punto sono i lavori? Siamo andati ieri, 3 maggio, a dare un’occhiata. Sembra che in area Lo Uttaro non si sia mosso molto, certo non quanto era stato annunciato come immediato. Pubblicheremo al più presto le foto scattate ieri e un commento. Per permettere di nuovo ai cittadini di confrontare proclami ufficiali e realtà.
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Posted by ambienti su Maggio 11, 2008
dopo la visione
La Wertmuller è riuscita, con l’assistenza di De Masi e di Zanotelli, a dire alcune verità, peraltro abbastanza note a chi conosce la questione. Per esempio a proposito del collasso dei modelli di consumo, di cui lo scenario campano costituisce un delirante avamposto, o a proposito delle responsabilità anche nazionali per il disastro in corso. Però ha rimescolato tutto in un ingorgo di ruffianeria napolicentrica che ha persino offerto una piccola tribuna alle insostenibili ragioni di Bassolino. Senza trascurare Pulcinella e un repertorio di immagini e musiche napoletane molto di maniera. Per i mandolini poco c’è mancato.
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Posted by ambienti su Maggio 5, 2008
VEDI I FILMATI DEL PROGRAMMA ^
Lunedì 5 maggio la nuova puntata di Exit, il programma di informazione condotto da Ilaria D’Amico alle 21.10 su La7, è interamente dedicata ai problemi che il prossimo presidente del consiglio Silvio Berlusconi si è impegnato a risolvere, al primo posto l’emergenza rifiuti in Campania.
Al problema dello smaltimento dei rifiuti su tutto il territorio nazionale, e alla costruzione dei nuovi termovalorizzatori, è dedicata un’inchiesta filmata. Tra gli ospiti in studio, gli onorevoli Altero Matteoli, membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Ermete Realacci presidente onorario di Legambiente, Tommaso Sodano, presidente della Commissione Ambiente del Senato, l’assessore all’ambiente regione Campania Walter Ganapini, il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi, e Mario Orfeo, direttore del quotidiano Il Mattino.
aggiornamento 5 maggio
E brava Ilaria D’Amico. È la prima volta che in tv qualcuno fa venire fuori in modo davvero chiaro quali sono i danni e le minacce degli inceneritori. Così l’ex ministro e forse prossimamente ancora ministro Matteoli – uno dei nostri parlamentari piazzisti di inceneritori – ha cominciato ad annnaspare e poi se n’è scappato adducendo impegni politici, una scena che finirà in Blob. Come se spiegare agli italiani se li avveleni o no bruciando i rifiuti non fosse anche una questione politica tra le più serie.
Ancora una volta, anche con qualcun altro degli ospiti, si è verificata la stranezza a cui più volte abbiamo assistito: i piazzisti di inceneritori – che esistono in entrambe le principali formazioni politiche (vedi Bersani) – spesso partono gagliardi trattando i loro interlocutori da ignoranti, poi quando, si accorgono di avere a che fare con persone ben informate sugli inoppugnabili argomenti “contro” ^, cominciano a fare retromarcia, a dire che inquina si … ma anche le automobili e le pizzerie. Discorsi del cacchio, perché gli inceneritori, che sputano veleni quanto centinaia di migliaia di motori e di forni a legna, immettono per giunta nell’ambiente sostanze con effetti imprevedibili e ci costano tanti quattrini con il contributo Cip 6. In Italia potremmo benissimo fare a meno di costruirne altri, risparmiando in soldi e in salute, se non avessimo tanti amministratori come minimo privi di capacità e di voglia di avviare e far funzionare la raccolta differenziata.
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Posted by ambienti su gennaio 27, 2008
Da oggi proponiamo in 15 clip-puntate il documentario Civiltà bruciata. La terra degli inceneritori di Zenone Sovilla, nella versione integrale di dicembre 2006-gennaio 2007. Si tratta nel complesso di circa un’ora e un quarto di video. Chi è impaziente di vedere il resto può andare a You Tube o a Bellunopop che contengono la serie completa.
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