STAMPA


LO UTTARO GOOGLE NEWS ^, AGGIORNATA AUTOMATICAMENTE, E LA RASSEGNA RIFIUTI E AMBIENTE DI PEACELINK CAMPANIA^, CON ARTICOLI SELEZIONATI E DOTATA DI ARCHIVIO.
SUD, LA GRANDE DISCARICA di Antonio Massari – Il Fatto quotidiano 22/04/2010 ^
Un “mosaico criminale” che ha trasformato i Regi Lagni in una gigantesca fogna a cielo aperto. Il serpente d’acqua è lungo 56 chilometri. Striscia intorno a 104 comuni, per 1.095 chilometri e tocca l’intera provincia di Caserta, una parte del napoletano e dell’area di Benevento. Il serpente è talmente velenoso che ha causato un disastro ambientale.
RIFIUTI, L’ORA DELLA VERITA’. IL 31 FINISCE L’EMERGENZA di Conchita Sannino – La Repubblica Napoli 29/12/2009 ^
Il conto alla rovescia comincia oggi a Palazzo Salerno. E dovrà chiudersi entro Capodanno. Col 2010, i rifiuti della Campania smettono di essere un affare di Stato e, dopo sedici anni, tornano alla gestione degli enti locali. L´obiettivo “ciclo completo” deve vedersela, però, ancora con le 7mila tonnellate prodotte in regione ogni giorno e con un buco nero di almeno 400 milioni di euro. Due i rischi che incombono: il caos e il rifiorire delle proteste.
RIFIUTI SENZA FINE di Claudio Pappaianni – L’Espresso 20/11/2008 ^
Montagne di balle accatastate in una caserma. La discarica di Ferrandelle dove finisce di tutto. E 450 milioni già impegnati senza uscire dall’emergenza. Ecco la campania sei mesi dopo Silvio
CEMENTO AL POSTO DEL PARCO PUBBLICO di Dacia Maraini – Corriere della sera 21/10/2008 ^
La città di Caserta dispone di un meraviglioso polmone verde di 350 mila mq. Che potrebbe diventare un luogo di svago, di incontro, di sport, di spettacolo, di passeggiate, di studio. La zona appartiene all’Istituto Sostentamento Clero che l’ha affittata ai militari. I quali si sono trasferiti altrove. La zona ora è libera ma occorrono soldi per riscattarla. Che la maggioranza dei casertani sia consapevole di questa ricchezza e la voglia rendere pubblica, lo dimostrano le ben 80 associazioni che si sono costituite in breve tempo per la difesa del parco. Ma evidentemente troppa gente vuole mettere le mani sul magnifico giardino vuoto. Che poi vuoto non è perché disseminato (ma con rispetto del verde e degli spazi) di caserme, hangar, villette per ufficiali ancora in buone condizioni.
L’INCENERITORE DELLA MARCEGAGLIA di Davide Pelanda – Megachip 26/09/2008 ^
Una gatta da pelare per Emma Marcegaglia, neo-presidente di Confindustria: uno dei tre impianti di incenerimento dei rifiuti in fase di realizzazione a Modugno (Bari) per conto del committente Eco Energia del gruppo Marcegaglia appunto, è stato sequestrato dalla Procura della Repubblica barese perché i lavori in questione sono stati realizzati in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed idrogeologico. Inoltre si era anche in assenza della prescritta autorizzazione edilizia e della valutazione di impatto ambientale: quelle rilasciate dal Comune di Modugno e dalla Regione Puglia sono risultate essere illegittime
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Il pm Francesco Bretone ha iscritto ben quattro persone nel registro degli indagati.
LA POLPA DEI RIFIUTI di Antonio Marfella (medico tossicologo oncologo) – La Repubblica 9/07/2008 ^
Unica preoccupazione (anche legittima) dei gestori dell’ASIA è quella di non far perdere al Comune di Napoli la “polpa dei rifiuti” garantiti dalla truffa degli incentivi Cip6 indirizzati non a energie rinnovabili, ma agli inceneritori. Ho provato, per curiosità a calcolare la quantità di “polpa” dei rifiuti da incenerire, utilizzando come riferimento i dati forniti dal Presidente del Consiglio su Acerra: gara d’appalto da 4,5 miliardi per venti anni, un inceneritore dalla portata di 600.000 tonnellate all’anno (tra i più grandi d’Europa) circa 2.000 tonnellate di rifiuti al giorno da smaltire.
Nuova direttiva Ue sui rifiuti: il riciclo è meglio degli inceneritori – Il Sole 24 Ore 17/06/2008
di Donata Marrazzo ^
Riduzione, raccolta differenziata, riutilizzo, riciclaggio e recupero: il Parlamento europeo si impegna a salvare l’ambiente e la salute umana con una direttiva che fissa le misure per ridurre la produzione di rifiuti, incentiva l’eco-design e impone il ricorso a regimi di raccolta differenziata entro sette anni per aumentare di almeno il 50% il riutilizzo e il riciclaggio nel 2020. E spiega che il riciclaggio va preferito ai termovalorizzatori che si possono considerare attività di recupero solo se rispondono a determinati requisiti di “efficienza energetica” fissati dalla stessa direttiva. Prevede inoltre la definizione di programmi di gestione e prevenzione dei rifiuti e norme in materia di autorizzazioni, responsabilità, sanzioni e ispezione degli impianti per una politica del settore che non comporti rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, la flora o la fauna, non produca rumori, odori e non danneggi il paesaggio o siti di particolare interesse.
Tumori a Pianura, conferme dal consulente del pm: vicino alla discarica 60 casi sospetti – Il Corriere del Mezzogiorno 13/06/2008
di Titti Beneduce ^
NAPOLI — Almeno sessanta persone che abitano intorno alla discarica di Pianura hanno contratto il linfoma di Hodgkin e, secondo l’epidemiologo consulente della Procura, è verosimile che questo sia accaduto a causa dei veleni sversati per anni nell’impianto di contrada Pisani. L’inchiesta è quella avviata dal pm Stefania Buda in seguito alle denunce dei cittadini di Pianura: con una meticolosità e un’ostinazione che ricordano Erin Brockovich, interpretata sul grande schermo da Julia Roberts, Buda sta cercando di dimostrare le devastanti conseguenze che lo sversamento selvaggio ha avuto sulla salute dei napoletani. L’inchiesta è complessa, ma dopo le difficoltà iniziali i riscontri arrivano numerosi.
LA SHOCK ECONOMY DEI RIFIUTI – la Repubblica 10/06/2008
di Guido Viale ^
Nel libro Shock Economy Naomi Klein interpreta con uno schema unitario molte vicende degli ultimi decenni: disastri, di origine naturale o indotti da interventi politico-militari o da misure economiche offrono l´occasione per azzerare gran parte della normativa vigente – a partire dai fondamenti costituzionali – in nome dell´”emergenza”; per esautorare istituzioni previste dall’ordinamento giuridico; per consegnarne le funzioni a una o più imprese private, che le gestiscono con risorse pubbliche e tariffe di favore in contesti di totale deregolamentazione, perpetuando le condizioni dell´emergenza e aggravando il disastro.
INTELLETTUALI E DEBOLEZZE DELLA POLITICA – Il Mattino 08/06/2008
di Gabriella Gribaudi ^
Ritorna ciclicamente la discussione sulla borghesia napoletana. La solita discussione sulle “mancanze” (mancanze meridionali, ma anche mancanze italiane) ancora più assurda in epoca post-industriale e post-moderna. A Napoli mancherebbe una vera borghesia. Che cos’è la borghesia “sana”? I finanzieri rampanti di Roma e Milano? I vecchi industriali? Gli imprenditori che smistano i rifiuti tossici?
Oggi più che mai la categoria non è adeguata a interpretare una realtà storica che vede trasformare completamente i vecchi assetti sociali in un rapporto inscindibile con i processi di globalizzazione. A milioni hanno letto e glorificato il libro di Saviano, Gomorra, ma sembra che quasi nessuno ne abbia colto uno degli aspetti più importanti: la descrizione del rapporto funzionale tra i gruppi camorristi e gli imprenditori settentrionali, per i rifiuti nocivi, per lo sfruttamento del lavoro nero…
