A LUCCA INCENERITORE CON IL TRUCCO
Posted by ambienti su novembre 28, 2008
La Campania si riempirà di inceneritori dotati delle “migliori tecnologie”. Ma ecco come poi vanno in realtà le cose quando si bruciano i rifiuti.
I risultati delle analisi sulle emissioni dell’inceneritore del Pollino, vicino Lucca, sarebbero stati ‘taroccati’. E’ questa l’ipotesi investigativa della magistratura lucchese a seguito della denuncia del colosso francese ‘Veolia’ che ha rilevato l’impianto dalla ‘Termomeccanica’. Un hard disk e’ ora al vaglio della magistratura che cerca prove a confermare l’ipotesi del software truccato. La vicenda alimenta nuove polemiche su un tema caldo, quello degli inceneritori che gia’ nel recente passato ha provocato vere e proprie rivolte come nel caso di Acerra. Intanto, gli abitanti della zona, che gia’ sospettavano e denunciavano da tempo i danni prodotti dal precedente inceneritore in funzione fino al 1988, ora sono preoccupati per gli effetti delle emissioni che sarebbero state fuori controllo. Nell’inchiesta di Mario Sanna per RaiNews 24 le testimonianze di tutti i protagonisti.
clicca sulla foto per vedere l’ inchiesta di Mario Sanna su RaiNews 24 ^
bisogna avere installato Windows Media Player o un altro lettore di file wmv
mymind said
Uccidono gli inceneritori buoni, figuriamoci i cattivi. E’ facile prevedere che in Campania i controlli saranno carenti. Basta considerare come vanno in giro e cosa contengono i camion per i traporti dei rifiuti. O come sono state fatte funzionare certe discariche, tipo Lo Uttaro. Sarà una strage, un’apocalisse.
dolbach said
Per l’inceneritore di Lucca quello che non si capisce è com’è che una società specializzata come Veolia non si è accorta del trucco prima di rilevare l’inceneritore e di fare un importante investimento. Fanno finta di cascare dalle nuvole perché la faccenda stava venendo fuori e vogliono scaricarsi della responsabilità? O sono davvero degli incompetenti?
In ogni caso, anche supponendo che Veolia non avesse effettuato adeguati controlli preliminari, la vicenda dimostra che per gli affaristi degli inceneritori la salute della gente è l’ultima delle preoccupazioni.